Lattine e cartacce nei parchetti, ripuliscono gli alunni
Dalla docente Daniela Caminotto un appello ai giovani: "Fatevi portavoce del rispetto per l'ambiente che ci circonda".

Una lezione di educazione civica improvvisata, nata dall'indignazione e dalla necessità di insegnare ai più piccoli il rispetto per l'ambiente. È quanto accaduto a Verolengo, dove le insegnanti della scuola primaria, in particolare quelle del primo anno, avevano deciso di portare i loro alunni all'area sportiva di via Giuseppe Di Vittorio per una lezione di educazione fisica all'aperto.
Lattine e cartacce nei parchetti, ripuliscono gli alunni
L'entusiasmo dei bambini si è però subito spento di fronte allo spettacolo desolante che si è presentato ai loro occhi: i campetti erano invasi da rifiuti di ogni genere, cartacce, lattine e bottiglie abbandonate da ragazzi, solo di qualche anno più grandi. Le docenti, con grande senso civico, hanno deciso di trasformare la lezione in un momento di riflessione e di educazione. Dopo la lezione sportiva, hanno fatto sedere i bambini sul campetto e li hanno invitati a osservare ciò che li circondava. Le domande sono sorte spontanee, come quella di un bambino che si è chiesto perché bere bibite in lattina quando l'acqua fa meglio alla salute. Insieme, hanno discusso del rispetto per l'ambiente e dell'importanza di mantenere pulito un luogo che appartiene a tutti, compresi loro stessi. I bambini, colpiti dall'inciviltà di chi li aveva preceduti, hanno espresso il desiderio di non vivere mai in un ambiente simile. Così, armati di sacchetti, si sono trasformati in piccoli operatori ecologici, raccogliendo cartacce, lattine e bottiglie. Non hanno potuto fare altrettanto con i numerosi mozziconi di sigaretta, troppo pericolosi per le loro mani.
L'amarezza della docente
La docente Daniela Caminotto ha espresso tutta la sua amarezza: «Nonostante i continui e recenti richiami, questa è la condizione dei campetti. Ho portato qui i miei alunni di prima elementare per giocare un po' e alla fine, prima di andare via, hanno raccolto bottiglie, lattine e cartacce lasciate per terra da qualcun altro. I mozziconi di sigaretta no, non li abbiamo raccolti ovviamente. Ce n'era una quantità industriale».
La docente ha poi lanciato un appello ai giovani, invitandoli a farsi portavoce del rispetto per l'ambiente: «Ora, tralasciando il discorso videocamere, vigili, multe che sicuramente possono fare la loro parte, io credo che chiunque di noi dovrebbe intervenire se vede qualcuno che sporca, facendoglielo notare. Bisogna proprio avere il coraggio di avvicinarsi e di chiedere di ripulire. Soprattutto voi giovani chiedetelo a quei ragazzi/ragazzini che si sentono più trasgressivi fumando, bevendo e sporcando in un campetto dove invece potrebbero palleggiare e fare canestro. Ditegli almeno di centrare il cestino, che fin lì ce la facciamo tutti. Magari detto da un coetaneo fa più effetto». Un insegnamento prezioso, quello che i bambini di Verolengo hanno appreso sul campo, letteralmente.