Il ricordo

Le Acli ricordano Piero Boano

Per il presidente Laterza, era "Silenziosamente indispensabile, capace di scaldare un ambiente con una risata, una canzone"

Le Acli ricordano Piero Boano
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«Ci sono persone che attraversano la nostra vita lasciando una scia luminosa di sorrisi e ricordi; Piero Boano è una di queste». Vinicio Milani, storico volto delle Acli di Chivasso, usa queste parole per ricordare Piero Boano, scomparso la scorsa settimana.

Le Acli ricordano Piero Boano

«Amico da sempre - prosegue Milani - e presenza costante e fedele fin dai tempi della Gioventù aclista, a fine Anni ’60, ha
saputo incarnare lo spirito delle Acli con il suo entusiasmo contagioso e la sua disponibilità verso chiunque avesse bisogno di una parola buona o di un gesto semplice.
Piero non arrivava mai da solo: portava con sé la sua inseparabile chitarra, fedele compagna di tanti momenti vissuti insieme. Bastava che imbracciasse lo strumento perché l’aria si riempisse di allegria.
La sua presenza era una certezza: sempre pronto a regalare un sorriso, una battuta, una nota che scioglieva le tensioni e invitava tutti a sentirsi parte di qualcosa di più grande. Piero, con la sua chitarra, è stato il cuore pulsante di tante stagioni delle Acli, come quelle dell’Alzheimer Caffè, trasformando ogni incontro in una piccola festa e ogni difficoltà in un’occasione per riscoprire la forza della comunità».

Il ricordo del presidente Laterza

«La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno - aggiunge il presidente del Circolo Acli di Chivasso, Francesco Laterza - con Piero se ne va una parte importante della nostra comunità, un pezzo di quella rete di affetti, sorrisi e piccoli gesti di cura che fanno la differenza, ogni giorno, nei contesti sociali come i nostri.
Piero non era una presenza appariscente, ma era una di quelle figure “silenziosamente indispensabili”, capaci di scaldare un ambiente con una risata, una canzone, una semplice stretta di mano. Lo abbiamo incontrato tante volte, nelle iniziative delle “Acli di Chivasso”, sempre con la sua inseparabile chitarra e una battuta pronta. Non c’era festa sociale, pranzo comunitario o incontro conviviale senza la sua voce, che portava allegria, ma anche conforto.

Ma se c’è un luogo dove Piero ha lasciato un segno profondo, questo è sicuramente l’Alzheimer Café, dove per anni ha messo a disposizione la sua musica, la sua empatia e la sua costanza. Non era solo “un chitarrista” di sottofondo: era un compagno, un motivatore, un amico sincero per chi affrontava il dolore e la fragilità. Con la sua presenza discreta ma sempre attenta, Piero riusciva a creare spazi di serenità anche nei momenti più complessi, regalando sollievo sia agli ospiti che ai familiari.

Non c’era bisogno di chiedergli nulla: lui c’era. Sempre. E questo suo esserci, naturale e generoso, ha costruito legami profondi, veri, che oggi ci fanno sentire un vuoto difficile da colmare.
Piero amava la musica, ma amava soprattutto le persone. Condivideva le sue passioni senza aspettarsi nulla in cambio, e forse proprio per questo era così amato da tutti. Lo ricordiamo con affetto, mentre canta uno dei suoi classici, mentre sorride dopo una battuta ben riuscita, mentre accorda la chitarra prima di iniziare una serata all’Acli.

Nel dolore di questa perdita, ci resta la gratitudine per averlo avuto con noi, per il tempo che ha donato, per il bene che ha seminato. La sua eredità non è fatta di parole altisonanti, ma di gesti semplici, autentici. E sarà compito nostro custodirla e continuarla, perché ciò che ci ha lasciato è troppo prezioso per svanire.

Grazie, Piero. Per la musica. Per il cuore. Per tutto».