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«Le Asl non hanno sedie adatte ai disabili»: la coop non l’assume

L’incredibile storia di Alessia Nadia Morace, ora impegnata nel Servizio Civile

«Le Asl non hanno sedie adatte ai disabili»: la coop non l’assume
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«Ho disabilità motorie e perciò non mi danno lavoro». Sono queste le prime parole di Alessia Nadia Morace, una ragazza di 29 anni residente a Chivasso, che gentilmente ci accoglie presso la sede di via Bertini della Croce Rossa Italiana di Montanaro. Si trova in quei locali perché vi sta svolgendo il Servizio Civile.

La storia di Alessia Nadia Morace

Tra una chiamata e l’altra al centralino che squilla senza sosta, Nadia trova il tempo per raccontarci la sua storia: «Sono portata per un tipo di impiego che, anche se impegnativo, è gratificante: aiutare chi ha bisogno. Per questa ragione, ho finora svolto attività socio-assistenziali a Chivasso e nei paesi vicini. Ho fatto volontariato presso il centro di Aiuto alla Vita a supporto delle mamme in difficoltà ed ho inoltre praticato uno stage da animatrice all’Opera Pia di Chivasso. Ho poi pensato di candidarmi per il Servizio Civile nella Croce Rossa Italiana che mi ha ritenuta idonea a ricoprire il ruolo di centralinista nella sezione di Montanaro. Mi occupo di prenotazioni al telefono e gestione dei servizi tutti i giorni dalle 8 alle 13. Ho iniziato il 17 giugno 2022 e terminerò il 27 giugno 2023. Durante quest’attività, offro anche supporto a dei ragazzi autistici».

Insomma, una ragazza con uno spiccato senso di altruismo che ha la patente di guida e inoltre cammina senza l’aiuto di ausili.

«Le Asl non hanno sedie adatte ai disabili»

Ma la sua non è una storia a lieto fine, almeno per il momento: «In questo periodo, nonostante le soddisfazioni che mi dà il servizio prestato a Montanaro, sono molto delusa per un fatto che mi è appena accaduto: mi è stato negato un posto di lavoro.
Ma, per capire, occorre fare un passo indietro. Qualche mese fa, ho sostenuto un colloquio con una cooperativa nei dintorni di Torino che è andato molto bene. L’assunzione riguardava un posto da centralinista. Sono uscita molto soddisfatta, mi hanno detto che ci saremmo risentiti nel mese di febbraio per conoscerne l’esito».

Questa giovane pensa finalmente di avere trovato il lavoro giusto. Ma non è così. «Ci siamo quindi sentiti telefonicamente qualche settimana fa - prosegue Nadia - ma dalla cooperativa mi hanno risposto che “Non potevano assumermi dal momento che le Asl di Torino e Provincia hanno loro vietato di assumere persone con disabilità motoria perché sostengono di non possedere sedie a norma”.
A quel punto, sono rimasta senza parole. Non mi è rimasto altro che dirlo pubblicamente per avere risposte di fronte a questa assurda situazione».

Nadia non vuole puntare il dito contro nessuno. Non vuole fare polemica. Pretende soltanto delle risposte, sperando in questo modo che si possano un giorno aprire le porte di un lavoro che al momento le sono precluse: «Voglio capire che cosa è successo. Vorrei sperare che si tratti di uno sbaglio. Ho conseguito un diploma professionale di tecnico dei servizi sociali. Quindi, il cervello e le mani li ho per lavorare. Capisco che trovare oggi un lavoro è spesso non semplice un po’ per tutti. Per fortuna, viviamo nel 21 esimo secolo, e finalmente vengono tutelati i diritti delle “categorie protette” per consentirne l’occupazione. Alla fine, spero che questo mio appello sensibilizzi la coscienza di qualcuno affinché possa aiutarmi ad avere questo impiego che mi serve molto».

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