«Lei, sindaco, ha istigato a delinquere»
Dopo l’ampio confronto iniziale, Livio Autino ha risposto alla provocazione del sindaco di pochi giorni prima
Ancora Consiglio comunale a Cigliano. Ancora polemiche e discussioni ma alla fine, quello che importava alla maggioranza è stato portato ai voti e approvato.
Il nuovo Consiglio comunale
E’ mercoledì sera quando, la nuova seduta del Consiglio, in seconda convocazione, si svolge. Unica assente, ancora una volta, è il consigliere di maggioranza Daniela De Pieri che lo aveva comunicato con l’apposita giustifica. A presiedere il sindaco Diego Marchetti, al suo fianco la segretaria Tiziana Maglione, che la volta precedente invece era assente.
Il consiglio si apre, non con la discussione del punto all’ordine del giorno ma con le perplessità del consigliere di minoranza Livio Autino. Dubbi sorti appunto dalla scelta della seconda convocazione: «Il regolamento lo prevede quando nel Consiglio precedente non ci sia stato il numero legale oppure sia a venuto a mancare. Nella seduta di venerdì scorso questo non è accaduto ma è stata interrotta dal presidente. Chiedo dunque il parere della segretaria». Da qui è nato un confronto nel quale il sindaco ha ribadito, convintamente, che è la seconda convocazione perché proseguo di quella interrotta. Il segretario ha sottolineato che «è il presidente del Consiglio che ha facoltà di interpretare il regolamento e lo ha ritenuto valido poiché vi sono gli stessi punti all’ordine del giorno anche se non è il caso del secondo punto».
Ma questa libertà interpretativa non piace a Flavio Ranalli, capogruppo d’opposizione, che ha sottolineato che «il regolamento è chiaro e non lascia spazio ad interpretazioni». Campanella ha chiesto come è stato interpretato, ma la risposta non l’ha soddisfatto.
L’attenzione è poi passata su quanto accaduto nel Consiglio del 9 ottobre quando, con l’uscita delle minoranze, è mancato il numero legale ma il sindaco ha proseguito nel comunicare quanto era previsto. Autino ne ha chiesta la rimozione dal sito mentre Bruna Filippi ha sottolineato che non aveva alcuna autorità con il proseguire. Fatto sta che dopo quasi 42 minuti, il Consiglio ha discusso il punti all’ordine del giorno. Prima di questo però Michele Campanella ha abbandonato la seduta (si è seduto tra il pubblico) spiegando: «Visto che questo consiglio è stato convocato come capriccio e che c’è un presidente che si comporta come tiranno, me ne vado. Per me è illegittimo».
Isola ecologica
Ecco che, dopo due Consiglio andati a vuoto, la maggioranza ha approvato la variante non variante al Piano regolatore per il cambio di destinazione d’uso per l’area ecologica che sorgerà in via Farini, vicino all’ex Pertusola.
Anche su questo punto, ampia è stata la discussione con Ranalli che ha sottolineato alcune criticità. Problemi che l’assessore Crittino ha spiegato che, nonostante non sia oggetto di consiglio, sono già stati sottolineati dai tecnici comunali.
Voto contrario di Autino che spiega: «Sia per dei dubbi di natura tecnica ma soprattutto perché siamo stati attaccati. Il sindaco ha invitato i cittadini a scaricare davanti alle case dei consiglieri di minoranza i propri rifiuti. Questo è istigazione a delinquere, un comportamento assolutamente non degno da parte di un sindaco».
Il punto certamente passa con i voti però della sola maggioranza. Autino e Filippi si schierano contro... poi il primo abbandona il Consiglio.
Regolamento del Consiglio
Anche la modifica al Regolamento del Consiglio è stato argomento dibattuto. Perché per Filippi, abbassare ad un quarto i voti necessari affinché una proposta venga approvata durante la seconda convocazione, è un segnale di debolezza della maggioranza di Marchetti «perché questo regolamento fatto nel 2005 e rivisto nel 2014 dava pari dignità a tutti i consiglieri». Ma anche in questo caso Crittino rimanda al mittente ogni accusa: «Il regolamento applica quanto previsto dal Tuel così che le minoranze possano svolgere un consiglio anche da sole perché avrebbero così il numero legale. Voi (rivolto alle opposizioni) potreste portare avanti un Consiglio da soli in seconda convocazione».