IL RICORDO

Lilt, poltrone colorate per ricordare Mario Porcello

Una cerimonia particolarmente toccante perché è stata dedicata al giovane studente di Verolengo.

Lilt, poltrone colorate per ricordare Mario Porcello
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La sua prima uscita ufficiale il neo direttore generale Stefano Scarpetta l'ha fatta giovedì scorso, 3 giugno, quando nel reparto day hospital di Oncologia dell'ospedale di Chivasso è stata inaugurata la stanza riservata alla terapia oncologica. Una cerimonia particolarmente toccante perché è stata dedicata alla memoria di Mario Porcello.

Lilt, poltrone colorate per ricordare Mario Porcello

La sua prima uscita ufficiale il neo direttore generale Stefano Scarpetta l'ha fatta giovedì scorso, 3 giugno, quando nel reparto day hospital di Oncologia dell'ospedale di Chivasso è stata inaugurata la stanza riservata alla terapia oncologica. Una cerimonia particolarmente toccante perché è stata dedicata alla memoria di Mario Porcello, giovane studente di Verolengo morto a dicembre dello scorso anno a soli 22 anni per una grave malattia. Una morte che ha sconvolto tutti quanti e che questa intitolazione in qualche modo vuol rendere rendere immortale il suo ricordo.
Fanno parte integrale della Stanza le 4 poltrone ad infusione terapeutica che sono state comprate dalla Lilt, grazie anche alla generosità dei cittadini che hanno creduto nel progetto. A far gli onori di casa il presidente della Lilt Donatella Tubino e il direttore del reparto di oncologia medica Giorgio Vellani. L’idea di donare questo indispensabile strumento di lavoro per la terapia oncologica è nata proprio dalla presidente Tubino, verolenghese anche lei. Nel suo discorso dove non ha nascosto una certa emozione, anche perché erano presenti i familiari di Mario, la presidente ha voluto ringraziare la direzione dell'Ospedale per aver accolto la donazione delle quattro poltrone e ha anche rivolto un ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per acquistare le poltrone.

Le parole di Tubino

«Grazie - ha detto - a chi ha donato utilizzando la piattaforma Gofundme, per mezzo della quale abbiamo raccolto 2674,8 euro. Grazie a Michela Carrera che ha devoluto mille 500, parte dei fondi raccolti nel 2020 da Valentino Carrera e destinati all’ospedale di Chivasso nel periodo Covid. Grazie poi agli amici di Mario e sostenitori della Lilt che hanno dato complessivamente due mila 200 euro. Si è arrivati quindi ad un totale di 6 mila 374 euro che sono serviti per l'acquisto delle poltrone colorate ognuna delle quale ne costa 1500».

Ha spiegato ancora il presidente Tubino che la scelta di acquistare queste poltrone è avvenuto in seguito ad un colloquio con il dottor Vellani che ha manifestato il desiderio di rinnovare con poltrone più moderne il luogo in cui si effettua l'opzione terapeutica in un percorso oncologico a volte molto lungo ed emotivamente difficile.

Ha concluso Tubino: «Il sapere di poter essere in qualche modo di supporto ai pazienti mi rende particolarmente serena ed orgogliosa della nostra associazione».

Un gesto di solidarietà importante

Alle sue parole hanno fatto eco quelle del direttore del reparto Giorgio Vellani che ovviamente ha apprezzato il gesto e ha detto che sicuramente questo è il modo migliore per ricordare questo giovane che una così grande impronta ha lasciato nella comunità. Erano presenti alla cerimonia anche il preside del liceo Newton Doriano Felletti ed uno dei docenti di Mario, Mario Marino che ha speso delle parole bellissime per questo ragazzo che ha definito nel contempo una persona normale che da studente però poi ha avuto il grande dono di trasformarsi in studioso.
Non sono mancati gli applausi per i discorsi che si sono susseguiti rivolti alla famiglia a partire da quello del sindaco di Chivasso Claudio Castello e del direttore generale Scarpetta che ha detto che non c'è stato un modo migliore di presentarsi alla cittadinanza che non partecipare a questa inaugurazione densa di significato.
Una cerimonia semplice ma davvero toccante che ha colpito nel cuore non solo i familiari ma tutti quanti hanno avuto la fortuna di conoscere Mario. A lui va anche il ricordo del nostro giornale.

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