Livio Viano porta Brassens a Settimo
Tra tarantelle, memoria e mediterraneo

Livio Viano ritorna, purtroppo, come dice lui, non nella sua città dove ha gestito delle bellissimo stagioni teatrali durante «Chivasso in scena», ospitate nello storico Politeama. Lo fa nella vicina Settimo, al Cinema Teatro Petrarca, dove alle 21 di mercoledì 23 aprile presenterà uno spettacolo ispirato al grande cantautore francese Georges Brassens. Lo spettacolo si intitola «Geroges Brassenes il mistero delle tarantelle» . Il cantautore ha contagiato molti dei cantautori italiani e in particolare Fabrizio De André.
Livio Viano porta Brassens a Settimo
Sarà anche questa l’occasione per ricordare e omaggiare il grande maestro Roberto De Simone , scomparso proprio in questi giorni. Saranno in scena la giovane e talentuosa cantante e attrice chivassese Amandine Delclos, la straordinaria cantante napoletana Patrizia Spinosi, cantante e attrice storica di tutte le più grandi opere di De Simone.
Come detto lo spettacolo musicale è di Livio Viano, con Amandine Delclos e Patrizia Spinosi, alla chitarra Michele Bonè, al contrabbasso Luca Moccia, al violino Flavia Simonetti, drammaturgia di Gian Marco Parrella.
L’ingresso è libero. Oltre oltre al Brassens nelle scuole di Settimo verrà replicato il cavallo di battaglia di Viano, il celebre «Pinocchio».
Il tutto fa parte del progetto «Aspettando Chaville», cittadina francese alle porte di Parigi (confina con Versailles) gemellata con Settimo.
Lo spettacolo
Questo spettacolo vuole raccontare il lato italiano del grande cantautore francese, Georges Brassens, in particolare le tarantelle e la musica del Mezzogiorno che hanno costituito uno degli humus in cui la sensibilità dell’autore e interprete francese è fiorita. Lo fa intrecciando canzoni del poeta d’oltralpe con canzoni della tradizione napoletana.
Spiega Viano: «Brassens è stato un narratore autentico ́ testimone e figlio dell’ambiente che l’ha generato e fatto crescere.
Quindi non va visto come un bohemien improvvisato, ma un intellettuale solitario con radici salde tra gli ultimi dei sobborghi. Intellettuale che incontra carcerati e prostitute, gorilla e autorità abusanti. E così, grazie a Brassens, questo mondo riemerge davanti agli spettatori».
Brassens viene definito come il menestrello del ‘900 e lo spettacolo non è un recital e non è un concerto: sono parole e personaggi che galleggiano sulla musica di Brassens perché in questa fusione si abbandona la semplice memoria e, invece, si colgono le tracce che restano ancora oggi impresse nel secolo nuovo.
Come dice lo stesso Brassen : «Tutto quello che penso e che sono, è nelle mie canzoni».
Inoltre aver scoperto le origini lucane della madre di Brassens, ha permesso a Viano un collegamento con tutto il mondo della musica popolare napoletana, già ampiamente esplorato dalla collaborazione di lunga data con Michele Bonè e Patrizia Spinosi. Trovare delle tracce di tarantella nell’opera del cantautore francese ci ha ispirato la possibilità di un viaggio a cavallo delle due culture mediterranee.