SANITA'

«L’ospedale di Chivasso non sarà ridimensionato»

L'assessore Federico Riboldi tra liste d’attesa, strutture di prossimità e... desideri sotto l’albero

«L’ospedale di Chivasso non sarà ridimensionato»
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A distanza di cinque mesi dalla prima intervista pubblicata su queste colonne, abbiamo chiesto all’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi di rispondere nuovamente alle nostre domande.

Ospedale, le parole dell'assessore Riboldi

In questi primi mesi alla guida della Sanità Piemontese, che idea si è fatto delle mancanze «sanitarie» del territorio?

«La sanità pubblica, non solo quella regionale, ha delle oggettive problematiche; molte delle quali non risolvibili nel brevissimo periodo, ma sono convinto che un’inversione di rotta sia possibile. Le professionalità e la voglia di cambiamento ci sono: in questi mesi ho toccato con mano già moltissime realtà territoriali e continuerò a farlo, perché sto scoprendo, così come già mi era successo negli enti locali, che le potenzialità ci sono e, a volte, per farle uscire appieno basta anche solo un aiuto, una spinta perché un servizio o una prestazione ripartano.
Poi in Piemonte mancava una programmazione a 360 gradi, che sto cercando di portare avanti con il nuovo piano socio – sanitario da 1,6 miliardi di euro l’anno, il nuovo Cup integrato all’intelligenza artificiale, l’enorme investimento da oltre 4,5 miliardi di euro sull’edilizia sanitaria e l’impegno in Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome dove ho l'onore di essere Coordinatore Vicario della Commissione Salute».

Una nota dolente, le liste d'attesa: qual è la sua ricetta per abbatterle?

«Aumento delle prestazioni per recuperare il pregresso, estensione delle fasce orarie delle visite, miglioramento del budget per smaltire le attese, condivisione e aggiornamento costante del cruscotto digitale delle agende, sotto il coordinamento centralizzato di Azienda zero, e avvio del nuovo Cup integrato con l’intelligenza artificiale.
Questi gli strumenti messi in atto e in programma per i prossimi mesi che, insieme al pacchetto di misure messe in campo dal Governo Meloni, utilizzeremo per l’abbattimento delle liste di attesa».

Ospedale di Settimo, acquistato dalla Regione: che funzioni avrà?

«L'Ospedale di Settimo manterrà le stesse funzioni che ha attualmente, grazie agli attuali 235 posti letto suddivisi tra Recupero e Riabilitazione Funzionale di II livello, Medicina di Lungodegenza e Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria (CAVS). Oltre a questo continueranno anche le attività già presenti a carico dell'Asl come Medicina Legale, Neuropsichiatria Infantile, Psicologia dell'Età Evolutiva, Centro di Salute Mentale, Unità di Psicoterapia, Servizio Sociale Aziendale, Casa della Salute con gli ambulatoriali specialistici (pneumologia, oculistica, vulnologia), Consultorio Familiare, Servizio di continuità assistenziale, Radiologia con mammografia (Prevenzione Serena).
Accanto a tutto questo, si dovrà puntare anche a una maggiore umanizzazione delle cure e a una più attenta manutenzione degli spazi e delle strutture: due obiettivi su cui vigilerò attentamente a Settimo, come in tutto il Piemonte».

Come procedono i lavori per le strutture sanitarie di prossimità?

«La realizzazione di COT - Centrali Operative Territoriali, Case di Comunità e Ospedali di Comunità sta rispettando gli step previsti.In particolare le cinque COT di Ciriè, Chivasso, Castellamonte, Ivrea e Settimo Torinese sono state tutte completate e rese operative nei tempi programmati. Per le dieci Case di Comunità previste con finanziamenti PNRR a Ciriè, Lanzo, Leini, Chivasso, San Mauro Torinese, Rivarolo Canavese, Castellamonte, Ivrea, Caluso, Settimo Torinese, si è già proceduto alla consegna dei lavori per otto di esse, mentre per quelle di Caluso e Leini si è reso necessario un aggiornamento progettuale. Il termine dei lavori è previsto, comuque, a marzo 2026 come da programma. Per un'ulteriore Casa di Comunità, quella di Cavagnolo, finanziata con fondi diversi dal PNRR, si è in fase di affidamento della progettazione. Infine, dei tre Ospedali di Comunità previsti (Crescentino, Castellamonte, Ivrea), per due di essi si è già proceduto alla consegna dei lavori: il termine di chiusura dei lavori previsto, come da programma, è marzo 2026».

Ospedale di Chivasso: da eccellenza rischia di diventare una lungodegenza poiché negli anni i servizi persi non sono mai stati sostituiti. E pensiamo all'urologia e all'oftalmologia, ormai più che a rischio. Vede un futuro «migliore»?

«Più volte ho spiegato come la medicina territoriale sia centrale e come gli ospedali siano il perno intorno a cui ruota tutto il resto: per questo motivo ribadisco che l’Ospedale di Chivasso non è in alcun modo oggetto di ridimensionamento. Si possono certamente migliorare alcuni aspetti, ma vorrei ricordare come negli ultimi anni si sia riorganizzato completamente il Pronto Soccorso per migliorare l’integrazione dei vari reparti, garantendo ora tempi decisamente più brevi per il ricovero e riducendo la permanenza in barella dei malati, si sia completamente rifatto il reparto di radiologia con la sostituzione della risonanza magnetica, del mammografo, dei radiologici tradizionali e degli ecografi e si sia incrementata grazie al nuovo direttore di Chirurgia, la presa in carico delle patologie acute e complesse come quelle oncologiche, così come è avvenuto per il reparto di ostetricia e ginecologia. Inoltre si è migliorato il servizio di gastroenterologia che, grazie a nuove attrezzature, non solo è in grado di effettuare esame utili a diagnosticare patologie nelle vie biliari e pancreatiche (ERCP), ma ha anche aperto un nuovo ambulatorio di fisiopatologia digestiva che si caratterizza come un’eccellenza non solo piemontese, oltre ad essere stata attivata la nuova terapia semi-intensiva presso il reparto di medicina e in cardiologia è stato avviato un servizio di telemedicina che consente ai medici di medicina generale di ottenere un parere diagnostico o terapeutico su patologie cardiologiche nell’arco di poche ore.
Per quanto riguarda l’oculistica, invece, si stanno acquisendo attrezzature indispensabili per gli interventi come la cataratta, mentre il servizio di urologia continua a mantenere la configurazione garantita negli ultimi 3 anni. Questo non supplisce alla difficoltà nell’assunzione di medici specialisti: nonostante gli innumerevoli concorsi effettuati senza successo, infatti, si è ancora in sofferenza, così come lo è l’intero sistema sanitario nazionale.
Infine, vorrei ancora ricordare che nei prossimi mesi si chiuderanno i concorsi per i direttori di neurologia e di pediatria, il cui iter è già avviato».

Ma è così difficile, sempre parlando dell'ospedale di Chivasso, riaprire l'accesso su corso Galileo Ferraris?

«È già stata data la disponibilità agli investimenti necessari per invertire l’accesso al Pronto Soccorso che però, vista la numerosità dei passaggi, deve essere ben ponderato considerati i flussi dei mezzi, oggetto di uno studio da parte dell’Amministrazione comunale».

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