Maria Luisa Coppa, la vera signora del commercio
Da 30 anni in Ascom
Non poteva esserci una data migliore per festeggiare i 30 anni di Maria Luisa Coppa in Ascom-Confcommercio Torino.
Maria Luisa Coppa, la vera signora del commercio
Lei prima donna ai vertici dell’associazione, eletta proprio da un direttivo di uomini. Ovvero, l’8 marzo quando si celebra la Festa della Donna. Maria Luisa Coppa ne rappresenta il valore e la forza. Grinta e classe da vendere. E’ davvero la signora del commercio.
E’ visibilmente emozionata nel raccontarci l’inizio di questa sua avventura.
«Ho mosso i primi passi della mia carriera lavorativa nel mondo della scuola. Ero infatti insegnante. Poi negli Anni Novanta ho deciso di lasciarla per entrare nell’azienda di famiglia. Del resto ho sempre avuto l’animo da commerciante. Nel ‘93 un gruppo di colleghi mi chiedono di fare la presidente Ascom di Chivasso. Un po’ titubante decido di accettare
Senonché dopo un mese scoppia uno scandola tremendo che ha scosso l’Ascom Torino. In pratica è venuto alla luce che un suo presidente aveva preso dei soldi per tacere sull’insediamento delle Gru, il mastodontico centro commerciale, che come ben sappiamo, ha rappresentato un grave pericolo per le nostre imprese. E fin da subito si capiva che la grande distribuzione avrebbe avuto un grosso impatto. Insomma io mi trovo a fare la presidente quando scoppia questo terremoto. Con una valanga di fango che rischia di travolgerci. Decido quindi di non stare zitta, telefono ai colleghi della provincia e insieme chiediamo dei chiarimenti. Nel frattempo incontriamo Giuseppe De Maria che stava facendo a Torino quello che noi stavamo facendo in Provincia. Non lo conoscevamo ma ci ha subito fatto un’ottima impressione. Iniziamo a lavorare insieme e arriviamo all’ 8 marzo 1994 quando De Maria viene eletto presidente e io, su richiesta di tutta la provincia, vicepresidente».
Ha parole commosse e di grande elogio quando parla di De Maria, che definisce un grande presidente.
La sua presidenza
Ha detto: «Ci ha insegnato cosa significa essere dirigenti, che non bisogna mai mescolare il privato e gli interessi personali con il ruolo che si ricopre. Ha blindato l’organizzazione per evitare che qualcuno potesse sconfinare. Da calabrese verace quale lui era ci ha insegnato ad essere persone rigorose. Ad avere rapporti con le istituzioni e con tutti gli interlocutori. Ad accettare le critiche dei giornali. Mi ha trasmesso la passione, che è la vera molla che sta alla base del mio essere presidente, che mi è entrata nel Dna».
In questi 30 anni Coppa ha visto come il commercio è cambiato. Ha assistito ai grandi mutamenti e soprattutto ha capito e trasmesso che non bisogna avere paura del nuovo ma bisogna accettarlo cercando di adattarlo alle proprie esigenze.
Com'è cambiato il commercio
Spiega: «Per esempio adesso noi non diciamo più no alle isole pedonali chiediamo solo che siano accompagnate dai servizi. La nostra organizzazione ha sempre sostenuto le imprese cercando di mediare, ma non si può ignorare la società che ci circonda.
Pensate che quando io sono entrata in Ascom c’erano la categoria degli agnellai e quella dei lattai. Un mondo che è scomparso. In questi 30 anni c’è stata una grandissima trasformazione».
Prosegue: «La storia dell’Ascom vuol dire la storia del cambiamento delle famiglie e delle persone. Noi 30 anni fa siamo stati dei paladini quando dicevamo che oltre alla cultura, che ovviamente è sempre al centro, il turismo passava anche dalla ristorazione e dall’enogastronomia. Che sono cresciuti tantissimo. Adesso a far la parte da leone non è più la grande distribuzione che sta iniziando a soffrire, ma l’online. Non possiamo ignorarlo, chiediamo solo che seguale regole che segue il commercio. Non possiamo competere con multinazionali che non pagano le tasse».
Conclude: «La trasformazione c’è ma va governata e adattata. Dobbiamo aiutare le piccole e medie imprese affiancandole nei cambiamenti sociologici e dei consumi. Il progresso va governato ma comunque accettato.
Ho tratto un sacco di insegnamenti in questi 30 anni. Assolutamente nessun rimpianto rifarei tutto. Pensate che quando ho deciso di entrare in Ascom mi era stato chiesto di candidarmi a sindaco a Chivasso. Sarei stata la prima donna, in caso fossi stata eletta. Ma io ho scelto la strada dell’associazionismo. E più consona alla mia indole».
30 anni di impegno che da vera leadership ha portato avanti con grande tenacia portando alla crescita del commercio chivassese e torinese. Grazie Maria Luisa Coppa.