l'inchiesta

Metano, arrivano le trivelle

Chivasso è circondata, «verde» il vercellese.

Metano, arrivano le trivelle
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«Pitesai», ovvero la mappa dei «tesori» del sottosuolo italiano. La speranza per uscire da un crisi energetica che fino soltanto a poco tempo fa era inimmaginabile.

Metano, arrivano le trivelle

Il Pitesai è il Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, uno strumento volto ad individuare le zone del territorio nazionale dove sarà possibile svolgere le attività di ricerca, prospezione e coltivazione degli idrocarburi.
Una mappa pubblicata dal Ministero della Transizione ecologica con l’approvazione di tutte le Regioni, grazie al decreto del ministro Roberto Cingolani, sospendendo la moratoria del 2019. Tale piano tiene conto delle caratteristiche di ogni territorio, sociali, morfologiche, con particolare riferimento all’assetto idrogeologico. Nelle duecento pagine del Pitesai i punti per avviare la ricerca di idrocarburi sono sintetizzati da una mappa che segnala in verde le aree giudicate idonee per la ricerca e l’estrazione del gas.
Chivasso è esclusa dalla mappa, anche se è praticamente circondata dalle aree verdi che identificano le zone idonee.

Le parole dei sindaci

Tra queste «macchie» c’è il territorio di Montanaro. Quale idea si è fatto il sindaco Giovanni Ponchia sulla questione relativa a tali sondaggi?
«Non sono contrario ai sondaggi che comunque interessano molti più territori che il nostro. Il problema energetico è estremamente importante in questo periodo ed è necessario affrontarlo in maniera ragionevole. Non devono assolutamente subentrare interessi privati in questa questione, si deve fare attenzione alla speculazione. E’ necessario che prevalgano interessi pubblici. Il nostro territorio è già stato notoriamente sfruttato in passato da interessi privati che hanno portato discariche ai danni dell’ambiente. Pertanto lo sviluppo di un paese è necessario ma con la dovuta attenzione».
Che cosa ne pensa del potenziale energetico nazionale?
«Il nostro territorio può avere un potenziale di produzione da sfruttare. La ricerca di fonti di approvvigionamento energetico finora si è rivolta principalmente all’estero, trascurando o ignorando il potenziale nazionale. Una sfida per superare la crisi energetica attuale è dunque quella di riscoprire le proprie risorse. In tutto questo discorso, vanno sempre tutelate le politiche ambientali: i progetti non devono mai essere disgiunti dall’aspetto ecologico, per non impattare il territorio. La drastica riduzione del gas non ha comunque giovato sia sotto il profilo ambientale che economico e l’impatto sull’ecosistema è stato ancor più drammatico. Infine, la globalizzazione ha fallito ed è necessario ripartire da basi più solide».
Qual è la sua idea sulle fonti alternative?
«Puntare sulle energie alternative è un altro punto fondamentale per superare la crisi energetica. Tuttavia, le nuove installazioni di impianti per energia da fonti rinnovabili si scontrano con le lentezze burocratiche. La burocrazia rappresenta un forte ostacolo per questi progetti che impiegano anche anni per essere realizzati. Al contrario, è necessario accelerare i tempi per investire sulle fonti energetiche pulite, che rappresentano il futuro del nostro paese».
Dalla mappa, risulta verde anche Lamporo. Ne abbiamo parlato con il sindaco Claudio Preti, «Finché si tratta solo di fare verifiche - ha spiegato - in linea di massima non sono contrario. I sondaggi sono mirati a capire se un territorio è idoneo o no all’estrazione di gas naturale, è normale che si progetti solo dopo aver effettuato approfondimenti. Pertanto non possiamo opporci a questo genere di ricerche. Tutto cambia nel momento in cui, a seguito di questi sondaggi, il nostro territorio risultasse idoneo all’estrazione di metano. In tal caso, si deve affrontare la questione con estrema attenzione. Per diminuire i costi di produzione di energia dobbiamo cercare di essere autonomi e meno dipendenti dagli altri paesi. L’attuale crisi energetica ci ha messo di fronte ad uno scenario che potrebbe peggiorare nei prossimi anni, quindi dobbiamo fin d’ora pianificare strategie a lungo termine, perché ci va tempo per realizzare questi progetti. Sono d’accordo ad incentivare ed utilizzare le fonti di energia alternative, rinnovabili e naturali. Le fonti di energia rinnovabili al contrario di quelle non rinnovabili non si esauriscono e rispettano la terra e le risorse che provengono da essa. E soprattutto non sono inquinanti».
Gli altri sindaci e assessori dei Comuni interessati hanno chiesto tempo per verificare le carte.

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