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Micronido, il Comune darà il locale ma la gestione sarà privata

Il Consiglio ha approvato la procedura che porterà alla gara gestita da Città Metropolitana

Micronido, il Comune darà il locale ma la gestione sarà privata
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Micronido, il Comune di Torrazza Piemonte darà il locale ma la gestione sarà privata.

Il nuovo micronido

«Avevamo in piedi una proposta di project financing da parte di una cooperativa, che lo scorso anno aveva avanzato un progetto per realizzare un micronido. Il Comune aveva chiesto di fornire una documentazione probante sull’investimento che intendeva realizzare. Non è stata però data risposta esaustiva alle richieste. Considerato che la gestione del micronido scade a giugno, l’Amministrazione comunale ha deciso di intervenire». Con queste parole il sindaco di Torrazza Piemonte Massimo Rozzino ha aperto la discussione, nel corso della seduta consigliare di aprile, riguardante il progetto del micronido che sorgerà nell’ex scuola di Borgoregio.

Gestione privata in locale pubblico

«L’Amministrazione ha optato per rimanere in un modello di collaborazione pubblico-privato – prosegue - La proposta che si porterà avanti consiste in una concessione con partecipazione pubblica. La concessione prevede che le spese siano a carico del privato, cosa che può risultare onerosa, dato che comporta l’assunzione di tutte le spese di gestione. Il Comune concederà il comodato d’uso dell’immobile ma tutte le spese resteranno a carico della ditta. Il privato dovrà trovare forme di finanziamento, o attivare servizi collegati, per sostenere i costi del servizio, che devono necessariamente essere coperti. Va considerato che dovranno accollarsi le spese del personale (tra i 150.000 e i 190.000 euro).
Alla fine, la parte che il Comune dovrebbe eventualmente sostenere nei confronti della cooperativa è un contributo utile ad abbassare i costi e rendere il progetto sostenibile. Se la società dovesse accogliere utenti non residenti, potrà applicare le tariffe previste, ma sempre sotto approvazione dell’Amministrazione. Si è anche discusso di eventuali convenzioni commerciali con altri Comuni, permettendo loro di beneficiare delle stesse tariffe agevolate. Tuttavia, resta il fatto che il Comune dovrà contribuire per coprire la differenza relativa ai propri cittadini. Un altro aspetto molto importante è che da due anni, e probabilmente anche in futuro, lo Stato sta garantendo un contributo significativo ai Comuni per abbattere o finanziare le rette dei servizi per i privati. Questo è rilevante perché, se un Comune riceve questi fondi ma non ha utenti che usufruiscono del nido, è tenuto a restituirli. Tuttavia, se stipula una convenzione con un altro Comune, può utilizzare quei fondi per giustificare allo Stato la spesa sostenuta per un proprio cittadino residente altrove».

Al via il procedimento

«Questa è una deliberazione che apre il procedimento che impone ai Comuni di individuare la modalità di gestione dei servizi. - prosegue il primo cittadino - In precedenza, c’era una concessione poco chiara, ma alla luce della nuova normativa, il Comune è obbligato a porre le basi per avviare una procedura di gara, che sarà gestita secondo regole precise e condivise. Questa è la fase preliminare, in cui si individua, attraverso una relazione economico-finanziaria, una visione generale basata sui dati storici degli ultimi anni. Si procederà poi con una gara pubblica, aperta a tutti gli interessati. Trattandosi di una concessione, il codice dei contratti pubblici impone che la gara sia gestita tramite la Centrale Unica di Committenza, che nel nostro caso è in convenzione con Città Metropolitana. La CUC ha tempi molto lunghi».

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