CHIVASSO

«No al tempo pieno», a rischio la prima elementare

Caos in frazione a Castelrosso dove a settembre ben dodici bambini già iscritti potrebbero non trovare la classe.

«No al tempo pieno», a rischio la prima elementare
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Da una parte la mancanza del tempo pieno che ha già spinto numerose famiglie a guardarsi intorno, dall’altra un numero di bambini iscritti alla prima elementare (ad oggi dodici) pari al minimo per cui poter formare una classe.

«No al tempo pieno», a rischio la prima elementare

Siamo alla primaria «Savia» di Castelrosso, nell’ambito dell’Istituto Comprensivo «Cosola» guidato dalla dirigente scolastica Giuseppa Giambirtone, realtà un tempo felice e ora catapultata in un limbo impossibile da risolvere prima del mese di settembre. Quando per molti sarà troppo tardi.

Il primo problema, come detto, è la mancanza del tempo pieno «ufficiale» (il Ministero ha approvato quattro classi a quaranta ore, tutte assegnate alla «Marconi»), problema non da poco ma che la dirigente Giambirtone avrebbe intenzione di risolvere con una serie di «progetti» gratuiti per le famiglie che verteranno su italiano, matematica, inglese ed educazione psicomotoria. Per questi tre giorni di rientri pomeridiani, il servizio mensa (compresa assistenza) sarà comunque garantito dal Comune con un costo a carico delle famiglie.

Questi progetti, confermati dalla dirigente, partiranno però solo con il raggiungimento di un minimo di otto iscritti, e questo si saprà solo a settembre.
Molte famiglie, però, per mille motivi (lavoro, assenza di familiari sul territorio) non possono rimanere con il cerino in mano fino al suonare della prima campanella, e di conseguenza hanno iniziato a guardarsi «altrove» con il rischio, come detto, che salti il numero minimo per poter formare una classe prima a «Castelrosso».
La mancanza di studenti è quindi la diretta conseguenza del mancato tempo pieno: basti pensare che su 13 «remigini» che hanno finito il percorso all’asilo di Castelrosso, solo quattro hanno scelto la «Savia» per il percorso della primaria.
Cosa potrebbe succedere? Se l’opzione pluriclasse appare molto poco probabile (la norma fissa in 18 il limite massimo degli studenti, numero che si sfora in partenza), la dirigente potrebbe optare senza alcuna difficoltà per lo «smistamento» dei piccoli studenti negli altri plessi della «Cosola», a Boschetto come a Chivasso.

La parola ai genitori

Inutile dire che nessuna delle soluzioni (e nemmeno la mancanza del tempo pieno) piace ai genitori, che la scorsa settimana hanno promosso una raccolta firme per sostenere le esigenze della frazione, mutate (come ovunque) con il passare degli anni.

Nella petizione, per essere precisi, non sono stati chiesti progetti, ma trenta ore di insegnamento e dieci coperte con l’assistenza mensa: «Il nostro obiettivo - spiega la portavoce dei genitori - è che le tre classi non a tempo pieno facciano un orario unico per il prossimo e per gli anni futuri. I progetti non possono essere una soluzioni, perché se finiscono i fondi, finiscono anche loro».

I tempi, però, sono quelli che sono, e si sono dilatati anche perché (stando al racconto di alcune famiglie coinvolte) nella discussione si sarebbero inseriti candidati (direttamente o tramite «cugini» vari) alle recenti elezioni amministrative, che avrebbero consigliato di aspettare aggiungendo il classico «Votatemi, risolvo tutto io».

Peccato che nessuna di queste scelte sia anche solo lontanamente in capo all’amministrazione comunale, che al massimo potrebbe fare quel che sta già facendo, ovvero coprire (in parte) il servizio mensa e l’assistenza.
Nelle scorse settimane i genitori hanno anche scritto all’Ufficio Scolastico Regionale, al Ministero e per conoscenza alla dirigente e all’ex assessore all’istruzione di Chivasso Tiziana Siragusa, ma la risposta ha bloccato ogni possibile ulteriore movimento: «Sono decisioni che spettano alla dirigente».

A questo punto le famiglie non possono far altro che aspettare il mese di settembre, con la consapevolezza che eventuali (e probabili) disagi potranno essere risolti solo all’ultimo minuto.

L'intervento di Doria

Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale di minoranza Matteo Doria: «Castelrosso conta 2400 abitanti, e da alcuni anni ogni volta che si avvicina l’inizio di un nuovo anno scolastico emergono problematiche relative all’orario ridotto, cosa non secondaria in un periodo storico dove devono lavorare entrambi i genitori e che può influire pesantemente sulla decisione di iscrivere il proprio figlio in un istituto piuttosto che in un altro. Oltretutto le classi hanno un monte ore settimanale diverso tra loro a seconda degli anni, cosa che genera non pochi disguidi a chi ha più figli che frequentano classi diverse: una scuola che non offre un’offerta adeguata ai tempi attuali rischia di diventare una scuola di serie B, e non possiamo permettercelo. Il problema che sta riguardando le famiglie che inizieranno a frequentare la scuola quest’anno è un problema di tutta la comunità, sia per chi avrà bambini che dovranno andare a scuola in futuro sia per il paese intero: se la scuola dovesse mai iniziare a perdere di appeal rischia nel medio periodo la soppressione, ed una comunità senza un servizio del genere sarebbe impoverita, sia come qualità della vita che come mero valore degli insediamenti. Non è una competenza comunale, ma come gruppo di “Amo Chivasso e le sue Frazioni” stiamo già portando la richiesta di intervenire con ogni mezzo: non è una questione di “colore politico”, ma è un interesse comune per il quale ci mettiamo a disposizione».

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