SALUGGIA

«No alla circonvallazione nord e fotovoltaico lungo la provinciale e vicino alla stazione»

L'analisi del gruppo di opposizione

«No alla circonvallazione nord e fotovoltaico lungo la provinciale e vicino alla stazione»
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Il Comune di Saluggia si prepara a rivedere il Piano regolatore, lo strumento urbanistico fondamentale per lo sviluppo del paese. E mentre i singoli presentano le richieste per i propri terreni, la minoranza Progetto Nuova Saluggia ha deciso di presentare delle proposte per migliorarlo. E lo ha fatto studiando quello tutt’oggi in vigore. Osservazioni che sono già state protocollate in Comune e che illustra il consigliere di minoranza Andrea Garbiero.

L'analisi della minoranza

«Riteniamo che la fase di revisione strutturale del Piano Regolatore che si sta per aprire sia un momento determinante per definire gli indirizzi strategici di sviluppo del territorio comunale. - hanno spiegato i quattro consiglieri - Accogliendo l’iniziativa promossa in questi mesi per favorire il contributo al processo formativo della pianificazione comunale e consci dell’importanza di questo momento, intendiamo offrire alcune osservazioni e proposte che confidiamo possano essere prese in considerazione in questa fase preparatoria e stimolare un confronto politico di gestione del territorio».

Tessuto industriale e commerciale

Dal punto del tessuto industriale e commerciale Garbiero spiega: «Nell’area collocata lungo la SP3 tra Saluggia e Sant’Antonino, vista la difficoltà ad attirare nuovi insediamenti, si consiglia di ampliare le destinazioni d’uso ed in particolare si potrebbe pensare di adeguarla per ospitare impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili: questo anche per creare le condizioni per l’installazione di impianti rinnovabili potenzialmente integrati in un discorso di comunità energetiche. Per quanto riguarda l’area in prossimità del polo Sorin, abbiamo segnalato che il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale riporta un “Ambito di potenziamento e riordino del sistema produttivo e terziario”: tale previsione risulta, secondo noi, superata dall’intervento di realizzazione dell’argine. Dunque non ha più alcun senso quest’area visto che dove attualmente ci sono le aziende sarà messo in sicurezza».

Viabilità

Un altro aspetto importante sono la circonvallazione e la viabilità: «La circonvallazione pianificata al fine di risolvere i problemi di attraversamento dell’abitato del capoluogo e per collegare in maniera più spedita gli assi viari provenienti dai caselli autostradali all’area produttiva risulta oggi, a nostro avviso, un’opera che porta più danni che benefici al nostro territorio. Arrivando da Torino, infatti, il percorso consigliato è uscire a Chivasso Est, percorrere la strada sino alla Teksid e poi percorrere la provinciale sino al sito Sorin.
Diverso il discorso per i mezzi che arrivano da Milano che, uscendo a Borgo d’Ale, dovrebbero percorrere via San Sebastiano e poi via Taiola per arrivare al polo. In questo caso, sarebbe utile la circonvallazione sud che risolverebbe il problema viario in questo tratto. Dunque, noi proporremo di realizzare solamente questa seconda parte della circonvallazione, evitando la parte nord».

«Per quanto riguarda la viabilità, invece, suggeriamo di prevedere un modo per superare le difficoltà legate ai cavalcaferrovia – continua Garbiero – da una passerella per i pedoni affiancata, ad una realizzata in un’altra area».

Ecomostro

Occhi puntati sulla destinazione d’uso dell’Ecomostro e dell’area vicina alla stazione di Sant’Antonino.
«Per quanto riguarda l’Ecomostro l’esperienza fallimentare che ha caratterizzato l’area impone una riflessione – spiega ancora - Potremmo pensare ad una zona per attività sanitarie (esami polispecialistici) da affidare a un’azienda privata ma anche spazi per la riunificazione dell’archivio comunale. Anche un’area a destinazione sportiva, sempre per favorire l’integrazione della frazione e garantire spazi per la diversificazione dell’offerta sportiva. Sarebbe utile dunque prevedere la possibilità di realizzare attività culturali, per l’istruzione e sedi istituzionali e rappresentative, oltre che sociosanitarie. E poi ancora per il tempo libero, lo sport, lo spettacolo e le fiere, discoteche, attrezzature per la musica di massa e multisale.
Nel caso della zona vicino alla stazione, invece, in vista della completa bonifica del sito e ragionando sul futuro, si propone di convertire l’area in “Ambito di trasformazione per nuovi impianti-APT Ambiti polifunzionali terziari”, e di prevedere in particolare come destinazione d’uso per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili. Questa proposta viene fatta perché le attuali destinazioni risultano inattuabili considerato l’attuale contesto».

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