Il caso

Nuovo Burger King, raccolta firme per “spostarlo”

L’iniziativa nasce dalle preoccupazioni legate al traffico, all’inquinamento acustico e alla vicinanza con tre scuole

Nuovo Burger King, raccolta firme per “spostarlo”

Il dibattito sul possibile arrivo di un punto vendita «Burger King» nel cuore di Chivasso si arricchisce di un nuovo capitolo: come annunciato subito dopo l’abbattimento dell’ex Consorzio Agrario di via Po, infatti, i residenti della zona hanno avviato una raccolta firme per chiedere all’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Claudio Castello (lo stesso che aveva scritto a McDonald’s chiedendo di spostare un totem pubblicitario installato nei pressi della primaria «Marconi» di viale Matteotti) di ripensare la localizzazione dell’attività.

Nuovo Burger King, raccolta firme per “spostarlo”

L’iniziativa nasce dalle preoccupazioni già emerse nelle scorse settimane, legate al traffico, all’inquinamento acustico e alla vicinanza con tre scuole (Marconi, Cosola ed Europa Unita), tutte situate a breve distanza dal punto individuato.

Una circostanza che desta particolare allarme, poiché il rischio concreto, sottolineano i cittadini, è che i ragazzi (soprattutto delle superiori) scelgano come alternativa quotidiana proprio il fast food, «Con effetti negativi sulle loro abitudini alimentari e sul loro benessere a lungo termine».

“Sia scelta un’area più idonea”

I residenti precisano di non essere contrari allo sviluppo economico della città, ma chiedono che l’eventuale apertura venga collocata in un’area più idonea, come una piastra commerciale periferica, capace di accogliere meglio flussi elevati di clienti senza gravare sulla vivibilità dei quartieri centrali e senza condizionare la quotidianità degli studenti.

Raccolta firme on line

Per rafforzare la propria voce, il comitato spontaneo dei residenti ha lanciato una petizione online, all’indirizzo chng.it/LZNVNJmrWn, invitando tutta la cittadinanza a sottoscrivere l’appello.

La raccolta firme rappresenta un passaggio importante, sarà successivamente presentata in Comune, per chiedere un ripensamento del progetto e soluzioni alternative più equilibrate tra interessi economici, salute pubblica e benessere collettivo.