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Oratorio «Gesù Maestro», ecco come risorgerà

L’amministrazione comunale, il 23 marzo, presenterà ai cittadini il rendering dello storico edificio

Oratorio «Gesù Maestro», ecco come risorgerà
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Una nuova vita per l’oratorio «Gesù Maestro». Una vicenda questa che ha toccato la comunità brandizzese e che adesso sembra essere arrivata ad un punto di svolta. E’ infatti giunto al termine il percorso di progettazione per il recupero dell’edificio, realizzato nell’ambito del bando Next Generation We della Fondazione Compagnia di San Paolo. L’amministrazione comunale intende presentare il percorso di progettazione partecipata ed il progetto architettonico con un incontro pubblico che si svolgerà sabato 23 marzo alle 17 nella Sala Consiliare di piazza Carlo Ala.

Oratorio «Gesù Maestro», ecco come risorgerà

«Il principale obiettivo di rigenerazione - spiega l’assessore comunale Walter Dassetto - è stato quello di restituire alla comunità un luogo che, per diverse generazioni, ha rappresentato un punto di incontro, crescita e socializzazione fondamentale e che versa oggi in condizioni di abbandono. Dopo la chiusura nel 2014 e l’annuncio di una possibile vendita, la cittadinanza si è mobilitata evitando questo destino e cercando di renderlo di nuovo fruibile. Il Comune in collaborazione con l’ente ecclesiastico proprietario ha avviato un dialogo e un confronto. Il percorso partecipativo articolato in tre fasi ha portato ad un risultato che appunto vuole essere presentato ai brandizzesi».

La parte esterna

Il progetto prevede che il cortile esterno venga riadattato a piazza pubblica collegata a via Matteotti, a via Po e a via Verdi tramite una galleria pedonale interna al fabbricato esistente. Il nuovo spazio avrà arredi, alberi, parcheggio e un chiosco con un’area esterna.

«La piazza - prosegue Dassetto - sarà luogo di comunità con funzioni attrattive e levata dinamicità funzionale. Il fabbricato dell'ex oratorio ospiterà il teatro nei primi 2 livelli e nell'interrato, prevedendo l'ampliamento della sala dell’interrato attraverso la realizzazione di un nuovo volume in aderenza al fronte sud del fabbricato. Dalla galleria pedonale sarà possibile accedere agli spazi d'accesso pubblico, alla sala teatrale e alla galleria del primo piano mentre il vano scalo esistente gestirà la distribuzione del personale di servizio».

All'interno invece...

Il terzo piano sarà in parte destinato all'utilizzo di ambienti polivalenti in parte a locali di servizio del teatro. Infine al quarto piano saranno realizzate residenze social housing. Gli ultimi due livelli del fabbricato saranno accessibili tramite l’avancapo nord posto su via Verdi e la scala esterna con ascensore per il collegamento verticale. Nello specifico i collegamenti verticali e gli accessi delle funzioni in progetto al fine di relazionarsi con maggior rispetto al tessuto residenziale limitrofo esistente. Gli spazi polifunzionali saranno posizionati su via Verdi mentre l'accesso ai luoghi prettamente pubblici è previsto dal fronte sud a fine di limitare l’inquinamento acustico nella resistenziale di via Verdi. E’ prevista la realizzazione di una piazza pubblica: il progetto prevede l'apertura delle aree esterne poste a sud del fabbricato attraverso la realizzazione di uno spazio pubblico pedonale. Questo luogo sarà realizzato eliminando le recinzioni verso via Matteotti e le chiusure presenti a est verso il parcheggio pubblico aprendo gli spazi alla città e convertendo il corridoio esistente di accesso al vano scala da via Verdi a galleria pedonale pubblica, generando un nuovo percorso distributivo di connessione diretta tra la nuova piazza e la centralissima piazza della chiesa. La nuova piazza sarà composta da una zona dedicata al nuovo chiosco, con un dehor, ci sarà una fascia verde alberata in modo da conservare le alberature viventi.

«Sarà un'area attrezzata - aggiunge Dassetto - e caratterizzata da un moderno pattern a fasce di differenti cromie di pavimentazione di via aiuole alberate al fine di strutturare l'ombreggiamento naturale e ridurre l'effetto isola di calore. La galleria pubblica sarà collegata tramite scale e rampe alla piazza e a via Verdi al fine di eliminare barriere architettoniche, sarà dotata di illuminazione artificiale. Sarà chiudibile agli imbocchi da cancellate al fine di garantire la sicurezza ed evitare atti di vandalismo durante gli orari notturni. Avverrà il recupero e la ricollocazione delle iscrizioni delle famiglie donatarie al tempo della costruzione dell'edificio. Nella porzione sud della piazza in affaccio via Matteotti ci sono 5 stalli di parcheggio, mentre lungo il lato essa della piazza si sviluppa un tracciato carrabile per i mezzi di soccorso con entrata e uscita dal parcheggio di via Po da via Matteotti».

Il tracciato è dotato di dissuasori mobili al fine di permettere al collegamento carrabile unicamente i mezzi autorizzati in questo modo si privilegia la sicurezza del complesso permettendo l'avvicinamento dei mezzi di soccorso. Saranno forniti servizi specifici quali punti acqua potabile, cassette elettriche di presa per futuri eventi e punti di richiesta soccorso. Parte dalla richiesta energetica sarà coperta da pannelli fotovoltaici posti sulla copertura del chiosco a servizio della piazza. L'accesso al teatro pubblico è di 398 spettatori.

Il progetto prevede la creazione dell'involucro edilizio dei servizi e dei locali accessori mentre non prevede la progettazione delle forniture degli arredi e degli impianti specifici. In quest'ottica la sala teatrale è stata ruotata mantenendo la platea e la galleria all'interno del fabbricato principale mentre la scena e gli spazi accessori sono stati inseriti in un nuovo volume addossato al fronte sud della struttura. Tale ampliamento ha permesso di sostituire il caotico insieme di terrazze rampe e blocchi servizi con un geometrico minimale volume adatto a garantire la scena teatrale. L’apertura della facciata permetterà di organizzare spettacoli teatrali all’aperto.

Il 3º piano del fabbricato sarà in parte destinato agli spazi accessori del teatro in parte dedicato usi polivalenti o gestioni delle associazioni collettive. L'ultimo livello del fabbricato principale sarà destinato a residenza sociale al fine di garantire gli spazi necessari ad ospitare utenti in difficoltà l'intero piano sarà suddiviso in numerosi appartamenti di differenti dimensioni servite da un corridoio centrale accessibile ad un nuovo terrazzo edificato al di sopra dell'avancorpo nord di via verdi.

Nello specifico il piano conterà 3 monolocali, 2 bilocali e un appartamento cohousing con quattro camere private soggiorno i bagni comuni. La struttura è trasformabile nelle eventuali necessità di differenti configurazioni edilizie.

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