CIGLIANO

«Orto per tutti in un terreno confiscato alla mafia, ma ora il progetto è a rischio»

Vecchio di Sogni Scalzi teme che salti per una scelta amministrativa del Comune

«Orto per tutti in un terreno confiscato  alla mafia, ma ora il progetto è a rischio»
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Lo scorso marzo, l'associazione Sogni Scalzi, presieduta da Fabiola Vecchio (nella foto), ha presentato, presso il salone della Soms di Cigliano, il progetto «Orto di tutti».

Orto per tutti

«Il progetto nasce dalla partecipazione a un bando regionale, che vede come partner dell'Aps il Comune di Cigliano, Ovest Sesia, Coldiretti, Soms, Sermais e Libera Novara – aveva spiegato all’epoca la vicepresidente Lara Reymondet Fochira – Si tratta di un’iniziativa rivolta agli over 65. Dopo una fase iniziale di raccolta delle adesioni, sarà stilata una graduatoria. Le persone coinvolte coltiveranno insieme un appezzamento di terreno condiviso, non diviso in parcelle individuali. Tutti lavoreranno insieme alla produzione, che, una volta raccolta, sarà suddivisa tra i partecipanti. Si tratta di un orto etico, che sorgerà su un terreno sequestrato alla mafia (alla criminalità organizzata)».
Da allora, però, sono trascorsi oltre sette mesi e del progetto non vi è traccia. O meglio dalla carta non si è passati ai fatti. La domanda, dunque, sorge spontanea: cosa sta succedendo? È a Vecchio che dobbiamo rivolgerci, dato che è la sua associazione a essere promotrice di questo ambizioso progetto, volto a dare un degno futuro a un terreno che fino al 2019 era nelle mani della criminalità organizzata.

Progetto a rischio

«È una domanda legittima alla quale, per certi versi, è facile rispondere, per altri no – afferma Vecchio – Noi siamo pronti a partire, ma la burocrazia non lo è. Mi spiego meglio: per chi non è addetto ai lavori potrebbe sembrare complesso. Per semplificare e renderlo comprensibile a tutti: a livello giuridico, per assegnare un bene pubblico ad un ente privato, bisogna predisporre un bando che consenta ad uno o più partecipanti di contendersi il bene in maniera equa e trasparente, proprio per evitare conflitti di interesse o illeciti. Il nostro ostacolo si presenta in questo frangente, poiché l’Amministrazione precedente aveva aderito ufficialmente al progetto da noi presentato assumendo il ruolo di partner, con il compito di destinarci il terreno sito in via Monterosa. Quindi capisci che di fatto il Comune si è preso l’impegno di compiere un’assegnazione diretta nei confronti nostri, di tutti i partner di progetto e della Regione. Tra l’altro, per giustificare questi ritardi burocratici che stanno tutt’ora ostacolando l’avvio del progetto, abbiamo fatto anche opportune segnalazioni al segretario comunale, alla Regione e all’ ANBSC (Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata) ottenendo da quest’ultimi, supporto per la gestione del caso. Oggi sappiamo che l’ufficio tecnico sta lavorando, ma abbiamo appreso che, nonostante ci sia una delibera che ci assegna il terreno, il Comune potrebbe decidere di concederlo tramite un bando. Dunque, chiunque potrebbe partecipare, e non è detto che Sogni Scalzi ne esca vincitore. Se così fosse, per noi sarebbe una grave perdita, perché è fondamentale avere quel tipo di terreno per dare il giusto significato al nostro progetto, ed inoltre la mancata assegnazione comporterebbe la perdita dei fondi regionali aggiudicati… causata dallo stesso partner di progetto. Un vero flop amministrativo che mette nuovamente in discussione l’efficienza e la reputazione di Cigliano nel Vercellese. Spero, a nome di tutto il gruppo, che il sindaco Giorgio Testore, con il quale abbiamo avuto una buona collaborazione e da parte sua la massima disponibilità, ci assegni quell’area, così da avviare finalmente il progetto. Un progetto che vuole coinvolgere sia gli anziani che i giovani, perché desideriamo che i ragazzi possano aiutare i pensionati in questa attività, unendo due mondi che spesso sono distanti».
Insomma, il progetto di Vecchio, depositato da mesi in Municipio, è ambizioso e frutto di un grande lavoro, ma rimane bloccato per questioni burocratiche.

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