Ospedale, liste d’attesa infinite: a Chivasso si fa prima a morire
Per visite ed esami non considerati urgenti, pazienti costretti a «viaggi della speranza» verso Ciriè e Lanzo
Se il direttore generale dell’AslTo4, Stefano Scarpetta, non ci risponde nemmeno al telefono (per farci poi chiamare dall’ufficio stampa), a parlare per lui è il documento (ufficiale e disponibile sul sito internet istituzionale dell’ente) che mette nero su bianco i (biblici) tempi di attesa nelle strutture dell’azienda sanitaria con sede in via Po.
Ospedale, liste d’attesa infinite
Chi non ha priorità, e i medici sono sempre più restii nel concederle, in molti casi si fa prima a morire, e in altri si deve mettere in conto di compiere «viaggi della speranza» a Ciriè (quaranta minuti di macchina o minimo due ore con i mezzi pubblici - da Chivasso, figuriamoci da Brozolo) o Lanzo (cinquanta minuti in auto o due ore e trenta con treno e bus). Non certo dietro l’angolo, e anche per esami non certo poco frequenti o legati a patologie rare.
A lasciare senza parole è la situazione strettamente legata all’ospedale di Chivasso: su 66 specialità monitorate (tra visite ed esami) quasi la metà sono «non determinabili», con tempi d’attesa che quindi superano agevolmente l’anno.
Per carità, la situazione non è certo rose e fiori nemmeno nelle altre Asl piemontesi, ma la To4 è la stessa in cui i top manager hanno ricevuto il premio per il raggiungimento degli obiettivi (tra cui la gestione delle liste d’attesa): 20 mila euro, quasi lo stipendio di un anno di una OSS.
Restando nell’ambito dei dirigente, è notizia fresca la «promozione» a direttore sanitario della Azienda Zero di Alessandro Girardi, attuale direttore sanitario della To4 ed ex direttore sanitario dell’ospedale di Chivasso. Ricordiamo che l’Azienda Zero è la super Asl voluta dalla Regione Piemonte per gestire l’emergenza / urgenza, l’acquisto di beni e servizi, la rete logistico e distributiva, il sistema informativo, la medicina territoriale ed altri fattori «strategici».
A Chivasso si fa prima a morire
C’è poi chi inizia a puntare il dito contro i sindaci, che in assemblea faticano a criticare i vertici dell’AslTo4, e per questo occorre ricordare la differenza tra amministrare (e quindi prendere decisioni anche impopolari) e cercare consenso: tutto va bene, Madama la Marchesa, e così facendo magari scappa un invito a un taglio del nastro (ne sono attesi almeno un paio nelle prossime settimane) con annesso discorso e ricco buffet. Come se la salute dei cittadini si potesse barattare con una tartina, o una corsa da un Comune di confine a Lanzo (ad esempio per una visita neurologica) per un posto in prima fila. Strano che nessuno, e ripetiamo, nessuno, nelle mille occasioni che ci sono state, abbia preso il microfono e invece dei soliti ringraziamenti non abbia fatto l’elenco delle magagne e delle richieste del territorio.
Sarebbe bello, anche su questo, sentire la voce del direttore generale Stefano Scarpetta, ma almeno è coerente con quanto fatto dal suo arrivo in via Po: nessun dialogo con i giornali, controllo totale delle comunicazioni, divieto assoluto ai medici di parlare con la stampa.
Il tutto con la speranza di ottenere a breve una proroga dell’incarico nei mesi a cavallo dell’insediamento della nuova Giunta regionale, e perché no, una promozione che possa portare in lidi dorati lontani dalla «perfida» città dei Nocciolini.
La nota dell’AslTo4
Nel pomeriggio è arrivata una nota dell’AslTo4: «La dicitura è relativa alla mancata disponibilità nelle tempistiche previste dalla priorità clinica e misurata in uno specifico giorno indice. Tale rilevazione può variare di giorno in giorno in base alle disponibilità che si generano quotidianamente. Da qui ne discende che eventuali variazioni registrate nel tempo presso il Presidio Ospedaliero di Chivasso non sono riconducibili a variazioni strutturali, ma a situazioni contingenti. L’Azienda rimane comunque costantemente impegnata a reperire le risorse professionali indispensabili per l’erogazione delle prestazioni sanitarie».