Ospedale pochi posti letto e personale | Il caso
Una situazione veramente difficile per il Chivassese.

Ospedale di Chivasso, la denuncia degli utenti confermata dai dati: mancano posti letto e di conseguenza anche il personale, tra cui gli infermieri e i dottori.
Ospedale di Chivasso, i dati
L’Asl To 4 è formata da 3 bacini che costituivano le tre precedenti ASL. Il bacino di Chivasso con 206 mila abitanti. Quello di Ivrea con 188 mila e quello di Cirié con appena 122 mila. I posti letto dei tre bacini sono i seguenti: Chivasso ha un solo ospedale con 207 posti letto, uno ogni 1000 abitanti. Ivrea ha gli ospedali di Ivrea e Cuorgné con 371 posti letto, cioè 2 ogni 1000 abitanti. Cirié ha gli ospedali di Cirié e di Lanzo con 373 posti letto, quindi ben 3 ogni 1000 abitanti. Ovviamente non è solo una questione di posti letto a penalizzare pesantemente il bacino di Chivasso. Meno posti letto significa anche meno infermieri, meno medici, meno servizi. Per questo i pazienti che abitano nel Chivassese non hanno l’assistenza di cui hanno bisogno. La dotazione ospedaliera in proporzione agli abitanti è la metà di quella a disposizione del bacino di Ivrea. E solo un terzo di quella di cui beneficiano gli abitanti del bacino di Cirié.
Chivasso un punto di riferimento
Il bacino dell’ospedale di Chivasso non è solo il più popoloso ma anche il più esteso. Ad Ovest e a Nord ci sono quelli di Torino ed Ivrea a 20/30 km ma a Sud e ad Est è il vuoto: quelli più vicini sono ad Asti, Casale, Vercelli e Biella, tutti a ben 50 km di distanza.
La denuncia dei pazienti
Disagi e carenze è quindi difficile sostenere che siano solo un’invenzione della gente. La matematica e la geografia provano in modo inconfutabile che l’ospedale di Chivasso è insufficiente come numero di posti letto, di infermieri, di medici e di servizi: se non si aumenta questa dotazione ospedaliera non basta avere locali più ampi per risolvere i pesanti disagi che i cittadini lamentano quotidianamente presso il nostro giornale. Quando l’ASL e la Regione decideranno di riconoscere che è questa la realtà e che devono potenziare per davvero il nostro ospedale?