Ospedale, «Subito i sei milioni per ristrutturare la parte monumentale»
L'intervento del sindaco Claudio Castello
Anche Chivasso e tutto il territorio circostante guardano con ansia alle sorti dell’ospedale di Settimo Torinese. Che svolgeva un ruolo importante soprattutto per ospitare le lunghe degenze.
Ospedale, «Subito i sei milioni»
Anche Chivasso e tutto il territorio circostante guardano con ansia alle sorti dell’ospedale di Settimo Torinese. Che svolgeva un ruolo importante soprattutto per ospitare le lunghe degenze.
Tante domande su cosa succederà adesso che la gara pubblica per acquisirlo, con una base d’asta da 50 milioni di euro, è andata irrimediabilmente deserta.
La paura è che si arrivi alla decisione estrema di portare i libri in tribunale.
Il sindaco di Chivasso Claudio Castello è preoccupato e lo dice chiaramente.
Le parole del sindaco di Chivasso
«Il difficile e non così scontato iter che sta riguardando l’ospedale di Settimo conferma le preoccupazioni e le contrarietà mie e del territorio. L’operazione di privatizzazione della struttura sanitaria non era così semplice come la compravendita di un prodotto qualsiasi e ci auguriamo che questi ritardi imprevedibili non continuino ad avere serie ripercussioni sulla qualità dei servizi del Sistema Sanitario Nazionale nel Chivassese. Oltre a prestare attenzione al Codice degli Appalti, il Comitato dei sindaci del Distretto che ho il privilegio di presiedere auspica che la Regione Piemonte segua con forte sensibilità le ricadute sui servizi ospedalieri di Chivasso che non è attrezzata a fare le veci del vicino nosocomio, specie per la domanda inesaudita per la lungodegenza che ha una pressione diretta sul pronto soccorso della nostra città. Oggi più che mai, chiediamo che vengano sbloccati i 6 milioni destinati alla ristrutturazione del nostro ospedale monumentale. Proprio negli spazi di questa struttura abbiamo apprezzato, nei giorni scorsi, l’iniziativa filantropica dei Lions che hanno donato 5 poltrone per la sala chemioterapica: un gesto che ha una valenza di sostegno psicologico, oltre che di potenziamento sanitario, nei confronti di quelle persone che combattono una battaglia impegnativa che non può non tenere conto di tante variabili come gli ambienti adeguati. La collaborazione tra pubblico e privato va encomiata, ma non possiamo delegare alla generosità dei cittadini i doveri delle istituzioni. Il diritto alla salute è un principio costituzionale che va garantito a prescindere dalle scelte o dall’esito di operazioni come quelle di Settimo».
L'intervento di Crescentino
Per Vittorio Ferrero, sindaco di Crescentino, «Il tema è molto importante perché servono posti letto al servizio del bacino di Chivasso (in cui rientra Crescentino) e Settimo. Posti che servono per la gestione dei “post acuzie” per cui non basteranno i letti messi a disposizione dalle future Case della Salute».
L'opinione di Bodoni
Per Paolo Bodoni, sindaco di Brandizzo, «Come abbiamo detto più volte anche in assemblea dei sindaci ritengo sia deleterio in una sanità territoriale la mancanza di letti per la degenza. Come medico vedo già alcuni problemi, perché l’ospedale di Settimo dal punto di vista organizzativo manca già da un po’. Da sindaco sono molto preoccupato, moltissimo, e mi auguro che la Regione faccia quanto sia giusto fare e quindi lo acquisisca. E’ l’unica possibilità per salvare una Sanità zoppicante. Abbiamo bisogno di quei posti letto. Già solo i servizi che lì ci sono, come la medicina legale e la neuropsichiatria infantile, non so dove possano essere spostati.
Resta l’ipotesi di rivedere la parte monumentale dell’ospedale di Chivasso, ma l’Asl continua a dire che è la Regione che deve sbloccare i fondi. Intanto i cittadini, noi come medici di famiglia vediamo le dimissioni di persone che non possono essere gestite a domicilio, anche perché il servizio domiciliare ha carenza di personale, con la dottoressa Bena che fa tutto quel che può.
Cinque o sei anni fa a Settimo c’era anche un’assistenza di alto livello: si rischia di perdere anche un gioiello strutturale».