VEROLENGO

Ostello, il Santuario ha bisogno dei suoi fedeli

Nella fase di pulizia dell’area si sono scoperte delle criticità che hanno aumentato il costo dell’intervento

Ostello, il Santuario ha bisogno dei suoi fedeli
Pubblicato:

La Via Francigena è l'insieme delle strade che i pellegrini percorrevano mille anni fa da Inghilterra, Francia e Spagna per raggiungere Roma e la Terra Santa. Un «Via» che ogni giorno percorrono moltissimi pellegrini e in occasione del Giubileo 2025 si prevede un aumento di pellegrini. Così la Parrocchia di San Giovanni Battista, una volta ultimato l'ostello, sarà in grado di ospitare sei persone e offrire loro un luogo per dormire e riposarsi in vista delle centinaia di chilometri ancora da percorrere verso Roma e Gerusalemme a sud o verso Canterbury, Mont Saint Michel e Santiago de Compostela a nord ovest.

Ostello al Santuario

Un ostello che sta molto a cuore al parroco don Valerio D’Amico che ha annunciato la costruzione di questo ostello, recuperando una parte del Santuario della Madonnina.
Un’idea nata nel luglio 2021 con la prima riunione per definire la fattibilità del progetto di realizzazione dell'ostello per i pellegrini e proseguita nel settembre delle stesso anno con un primo incontro in Soprintendenza di Torino. Si è poi partiti con lo sgombero e pulizia dei locali da parte dei volontari e nel gennaio 2022 è stato presentato il progetto in Curia e in Soprintendenza. Nel settembre scorso è giunta l’approvazione da parte della Soprintendenza e a dicembre il via ai lavori.

«In seguito alle rimozioni e alla pulizia dei locali la situazione delle strutture è parsa critica, evidenziando la presenza di numerose lesioni e crepe. - si legge nella relazione - Le volte del piano primo, indebolite da vecchie perdite d'acqua del tetto, rischiavano di rovinare al suolo, motivo per cui esse sono state puntellate e consolidate. I voltini di porte e finestre erano gravemente lesionati, con ampie parti staccate e pericolanti. Sono stati rinforzati con putrelle d'acciaio, travetti e armature. Successivamente ad indagini eseguite da restauratori, consistenti parti di intonaco sono state rimosse perché fragili. Volte e pareti sono state intonacate e rasate con calce da restauro, un lavoro reso complesso dalla bassa lavorabilità del materiale, dalla geometria delle volte e dalla necessità di imitare l'aspetto del vecchio intonaco. Grazie al lavoro delle imprese, i locali stanno riacquistando gradualmente il loro aspetto d'origine. La vecchia scala a chiocciola pericolante è stata demolita. Come concordato con la Soprintendenza, al suo posto verrà installata una scala in metallo e pietra: essa permetterà di raggiungere i piani e il sottotetto in sicurezza. Il vano scala è stato completamente stonacato e reintonacato. E' stato inoltre necessario ricucire e rinforzare ampie porzioni delle murature portanti, delle canne fumarie e delle volte, attraversate da numerose crepe. Il sottotetto è stato ripulito dallo spesso strato di escrementi e di piccioni morti, le chiavi in legno sono state ripristinate e i giunti tra i mattoni colmati con nuova malta».

C'è bisogno dell'aiuto di tutti

In conseguenza di queste criticità, l'onere per le opere di restauro è purtroppo aumentato. Il risultato però ha permesso di evitare un ulteriore degrado della struttura e ha scongiurato crolli imminenti. «Tutti possiamo partecipare al mantenimento e al restauro del patrimonio artistico e architettonico della nostra Parrocchia. È possibile contribuire a sostenere le opere parrocchiali con la tua donazione presso l'ufficio parrocchiale oppure effettuando bonifico bancario intestato alla Parrocchia di San Giovanni Battista», ha spiegato il parroco don Valerio.

Seguici sui nostri canali