Palude» e «percorso natura» adesso sono sicuri
Città Metropolitana, dopo i lavori, ha revocato il divieto d’accesso emesso con un’ordinanza

«Oggi ho avuto da Città Metropolitana la comunicazione della fine dei lavori di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza dell'area «palude» e «percorso natura», le relative Ordinanze di divieto di accesso sono revocate». Con queste parole il sindaco Mario Carlo Mottino mercoledì 21 comunicava che l’accesso alla palude è nuovamente consentito.
Palude» e «percorso natura» adesso sono sicuri
Una storia che risale a due anni fa, quella del divieto, non certo priva di difficoltà e polemiche. «Il divieto di ingresso in palude era in vigore da due anni – dichiara il sindaco Mottino - cioè, era stato messo quando la mancata manutenzione e l’abbassamento del livello dell’acqua del lago avevano creato in palude pericoli e c’era stato un contenzioso che è durato purtroppo, anche troppo. Avevamo dovuto, e ripeto dovuto, emettere l’ordinanza di divieto di accesso perché due persone a distanza di quindici giorni avevano rischiato la vita e, dato che la proprietà di quel terreno è comunale, se fosse successa una disgrazia io come sindaco sarei finito davanti a un giudice. Per cui ricevetti, dal Prefetto e dal Comandante dei Vigili del Fuoco di Volpiano la comunicazione di mettere in sicurezza l’area in quanto era pericolosa. Per metterla in sicurezza non potevo certo recintare 300 ettari di palude e quindi ho fatto un’Ordinanza. Ovviamente ci sono state polemiche, ad esempio da quelli che vogliono fare mera e strumentale polemica o da quelli che fanno i sordi, ma “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, non andava bene il divieto, nessuno però a fatto mai ricorso al TAR o al Presidente della Repubblica come prevede la legge».
Eseguiti i lavori
«Poi fortunatamente le cose sono cambiate, i rapporti con Città Metropolitana sono decisamente migliorati, ma tanto, dovuto credo a dei cambiamenti e quindi Città Metropolitana ha fatto la manutenzione straordinaria, messo in sicurezza le passerelle degli ornitologi, le quali lo ricordo non erano né in sicurezza, né certificate e fatte senza aver chiesto il permesso al Comune di Candia. Le passerelle sono state messe in sicurezza, l’accesso è solo riservato agli ornitologi. Io soffrivo, spiaceva anche a me vedere una bella area abbandonata, e soprattutto che non potessero usufruirne le scuole. Devo ringraziare, ma veramente sono parole sincere e che ci tengo siano pubblicate come ho fatto io personalmente, la Città Metropolitana nella parte politica prima di tutto, ma in special modo nel personale dell’attuale Direzione Sistemi che si occupa dei Parchi che ha fatto probabilmente quello che poteva essere fatto probabilmente due anni prima, persone con le quali soprattutto c’è collaborazione, come ho detto loro io sono il sindaco e difendo i diritti del Comune, dello sport, del turismo, di quello che io ritengo giusto e di quello che il Prefetto mi impone o mi sollecita, voi giustamente fate il vostro lavoro, seguite i Parchi, la biodiversità ,e tutto quello che è connesso alla vostra responsabilità su un’area protetta, è un SIC, però, e la dimostrazione è questa, se ci si siede intorno a un tavolo senza presunzioni di potere e di arroganza, le soluzioni si trovano, infatti abbiamo trovato tantissime soluzioni, una nuova Convenzione, il diritto di superficie del Centro visite per trent’anni perché l’ha costruito la Provincia ed è giusto che sia suo anche se fatto sul terreno del Comune ovviamente, ma ne usufruiscono tutti, la nuova gestione della palude, la manutenzione, abbiamo fatto un camminamento in sicurezza all’interno di un SIC, prima è stato fermo un anno, cioè si ragione, si dialoga, che poi tra l’atro, come ho sempre ribadito, è quello che è previsto all’articolo 2 dello Statuto della Città Metropolitana, quindi grazie a tutti i soggetti con i quali stiamo lavorando nell’interesse del Parco, della biodiversità, del turismo, dello sport e delle bellezze del nostro territorio».