la storia

Panpiero, da Foglizzo al Vaticano

Una statua dello scultore Piero Pane sarà esposta nel Dicastero della Comunicazione

Panpiero, da Foglizzo al Vaticano
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Da Foglizzo a Roma: sono circa 700 i chilometri che lo scultore del legno Piero Pane, classe 1939, (detto «Panpiero») ha percorso per partecipare come relatore al XX° Convegno di Fede e Scienza che si è tenuto a Roma giovedì 7 novembre presso la sala Isma, al Senato della Repubblica.

«Fame di pane-sete e conoscenza»

L’evento, dal titolo «Fame di pane-sete e conoscenza» è stato organizzato su iniziativa del già senatore Fiorello Cortiana e dal gruppo di fede e scienza «Assisi nel Vento». La finalità del convegno era un incontro fra la dimensione scientifica e teologica, erano presenti scienziati, docenti, ricercatori universitari e teologi. Il tema «fame di pane e sete di conoscenza» trae spunto da una profezia di Amos che dice che il popolo un giorno avrà fame e sete non di pane e acqua ma della parola di Dio. Al centro del convegno è stata la figura di San Francesco d’Assisi. Tra i relatori, Padre Enzo Fortunato, direttore del dicastero della Comunicazione della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano. A lui Piero Pane ha donato una sua scultura realizzata per l’occasione e intitolata «La spogliazione di San Francesco» che verrà esposta in maniera permanente presso il Dicastero Vaticano.

Panpiero, da Foglizzo al Vaticano

Come ha avuto origine questa esperienza a Roma?

«Tutto è nato per caso - risponde Piero Pane - Un giorno sono andato a trovare mio nipote Jacopo che lavora in ospedale ed ho conosciuto un suo amico medico. Gli ho fatto vedere le foto delle mie sculture, ne è rimasto subito entusiasta. Non sapevo che quel ragazzo era il figlio del senatore Fiorello Cortiana che è rimasto anch’esso colpito dalle mie opere tanto da invitarmi alla conferenza a Roma su San Francesco d’Assisi».

Di che cos’ha parlato nel suo intervento?

«Ho parlato dell’arte, ho spiegato il significato del ritmo estetico dell’arte visiva e il ritmo sonoro dell’arte musicale. Ho anche detto che quando, da volontario, faccio lezione ai miei alunni, soprattutto disabili, la cosa fondamentale è la dimostrazione pratica della realizzazione di una scultura. La partecipazione a questo convegno mi ha regalato forti emozioni. E’ stato un onore essere invitato al tavolo dei relatori accanto alla senatrice Mariastella Gelmini. Si tratta di una delle più belle esperienze della mia vita».

Perchè il dono di una statua?

«Fiorello Cortiana, caro amico di Papa Francesco-mi ha invitato a fare questa statua per donarla a padre Fortunato in occasione di tale convegno al Senato. L’ho dunque fatta e l’ho poi consegnata dinanzi a tutti a padre Fortunato che la esporrà nel Dicastero Vaticano in modo che i visitatori possano osservarla e comprenderne il profondo significato. La statua raffigura San Francesco quando ancora era un giovane cavaliere benestante e decise di spogliarsi delle sue vesti per vivere in povertà. Ho realizzato questa scultura più col cuore che con le mani, sorretto dalla grazia di Dio».

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