SALUGGIA

Parco all’ex Gallo Pedrantoni, il Comune fa ricorso al Tar

Manca un parere per andare avanti con il progetto

Parco all’ex Gallo Pedrantoni, il Comune fa ricorso al Tar
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Era il 2020 quando il Comune di Saluggia aveva avviato le procedure per l’esproprio dell’area Gallo Pedrantoni per realizzare un grande parco che univa via General Demaria a via Lusani. Un progetto voluto dall’Amministrazione comunale di Saluggia del sindaco Firmino Barberis.

Parco all’ex Gallo Pedrantoni

«I lavori sono iniziati ma abbiamo dovuto suddividere l’intervento di due lotti – spiega il sindaco Libero Farinelli – Il quadro economico di quest’opera era di 850 mila euro. Si è resa necessaria questa divisione perché non potevamo abbattere l’immobile, come invece era stato previsto nella stesura del progetto, perché occorreva il parere della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio.

La prima istanza che abbiamo presentato risale al novembre 2021 e la successiva nel marzo/aprile del 2022 ma non abbiamo avuto notizie. Nel frattempo ci siamo adoperati per capire cosa accadeva con una consulenza esterna. Questa per valutare se l’immobile avesse delle caratteristiche particolari che avessero potuto impedirne l’abbattimento. Ci è stato detto che non ce n’erano ma naturalmente il parere spetta alla Soprintendenza, e solo quello è valido. Perciò abbiamo dovuto interrompere l’intervento. E’ sotto gli occhi di tutti che i lavori sul primo lotto sono fermi e questo è un danno per la comunità perché occorrerà rivedere i costi dopo un anno di stop. Inoltre, stiamo realizzando un pozzo per l’alimentazione irrigua dell’area.

Il Comune fa ricorso al Tar

A fronte di questo silenzio da parte dell’Ente e le richieste effettuate tramite telefonate e mail, si è deciso di procedere attraverso un ricorso al Tar per obbligare la Soprintendenza ad esprimersi. Qualora si possa procedere, si rispetterà il progetto originale. Se no, a fronte del dispositivo della Soprintendenza, si rivedrà il progetto e manterremo l’immobile.
Ci risulta che entro maggio il Tar dovrà esprimersi per la data dell’udienza a meno che non arrivi prima il parere della Soprintendenza».
L’Amministrazione, infatti, con questo progetto vuole donare un polmone verde alla comunità.
Come si può leggere nella stesso «il Comune si vede costretto ad adire al Tar al fine di ottenere una pronuncia che consenta il superare l’inadempimento del Ministero dell’obbligo di concludere il procedimento».
Il Comune chiede che il Tar condanni il Ministero della Cultura a pronunciarsi sull’istanza entro il termine di 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza di accoglimento del ricorso e che nomini un commissario ad acta ove l’inottemperanza perduri oltre i 30 giorni.

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