CHIVASSO

Parco del Po, un paradiso vero per gli amanti del verde

Proseguono i lavori al Sabiuné. Intanto la bonifica nel bosco di via Madame Curie ha cacciato il «sesso a pagamento»

Parco del Po, un paradiso vero per gli amanti del verde
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Sta prendendo corpo l’ambizioso progetto fortemente voluto dall’assessore Fabrizio Debernardi di realizzare una serie di percorsi ciclo pedonali ad anello di uno, due e cinque chilometri nel parco del Po.

Parco del Po, un paradiso vero per gli amanti del verde

Un polmone verde di indubbio valore che trascurato per troppo tempo ora sta tornando a rivivere. Per la gioia degli amanti dello sport all’aria aperta.
Percorsi molto belli che già vengono testati dai runner ,ma anche da chi semplicemente vuole, approfittando di queste giornate già primaverili, di una tranquilla passeggiata.
Il percorso, su un battuto fatto a regola d’arte, è già stato realizzato, così come sono stati messi a dimora già diversi alberi e arbusti. Il Sabiuné non sarà solo un parco urbano, ma una vera e propria area naturalistica, come ha sottolineato più volte l’assessore.
Poi, a breve i proprietari dell’ex cava dovrebbero procedere alla bonifica e alla demolizione degli edifici, e il terreno quindi passerà in capo al Comune.
Oltre al recupero dei sentieri spondali, senza alterazione della morfologia esistente, saranno realizzate alcune aree «belvedere» per godere dei punti di affaccio panoramici sul fiume Po e permettere ai cittadini di usufruire di un vasto territorio naturale. Saranno realizzati pure un imbarcadero e un anfiteatro. Anche se non vi è ancora nulla di definito, è probabile che all’imbocco del Sabiuné sorgerà un «centro visite» gestito dal Parco del Po.
Via Madame Curie
Altro verde che viene restituito per la città e il bosco che si affaccia su via Madame Curie e raggiunge l’Orco.
Un’area vasta oggetto di bonifica. Che negli anni era diventata famosa perché luogo di incontri «sessuali» fra uomini.
Lungo la strada che dalla provinciale per Montanaro porta a Pratoregio passando accanto all’ex Rivoira si è infatti sviluppato un giro di prostituzione maschile. Un mercato che, nato in sordina, stava assumendo contorni sempre più vasti.
Anche perché viene pubblicizzata sui siti e sui social da chi va a caccia di prestazioni gay.
Prima che iniziassero i lavori di bonifica a qualunque ora del giorno quindi c’erano uomini, spesso molto giovani, che si vendevano, incuranti del continuo passaggio di agricoltori, podisti, chivassesi che semplicemente portavano a spasso il cane.
Macchine che andavano e venivano a qualunque ora del giorno, non disdegnando neppure la pausa pranzo. Furgoncini, utilitarie e fuori strada da paura erano fermi sulle piazzole aspettando l'arrivo del giovane di turno per poi entrare nel boschetto adiacente.
Più di un chivassese si era lamentato di questa situazione con le forze dell’ordine e con gli amministratori. Ma via Curie restava nel degrado.
Ora non è più così con l’arrivo delle ruspe il commercio del sesso a pagamento ha subito un duro colpo. Speriamo che anche quando il cantiere sarà terminato la zona continuerà ad essere «tranquilla» e possa venire «sfruttata» per delle sane passeggiate in mezzo al verde.
Insomma che Orco perda la sua brutta nomea. E che la popolazione possa tornare a godere di una larga fetta di spiaggia un tempo accessibile alle famiglie. Chivasso ne ha bisogno e se lo merita.

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