TORRAZZA PIEMONTE

«Pensate ad una ciclabile per i nostri concittadini»

Le opposizioni sollecitano il sindaco

«Pensate ad una ciclabile per i nostri concittadini»
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Mobilità sostenibile. Un tema ormai di moda in questi anni dove molto si punta sulla alternative ai motori.

Mobilità sostenibile

«Dalle pagine di questo giornale il sindaco Massimo Rozzino e il vice Alberto Baesso hanno inteso stupirci con effetti speciali annunciando la volontà di realizzare un pista ciclopedonale in collaborazione con Rondissone, che colleghi il polo logistico, per intenderci Amazon con il Canavese. - spiegano Marinella Bracco, Rocco Muscedra e Luigi Corna - A Torrazza, attualmente esiste una sola pista ciclabile di circa 500 metri che , costeggia il polo collegando le due rotonde in ingresso e in uscita.
La ciclopedonale prospettata parte dalla rotonda a nord, passa sotto l’autostrada, attraversa Rondissone sino al cimitero, e poi fino a Mazzè per consentire a un lavoratore che viene da Mazzè di raggiungere il suo posto di lavoro in sicurezza. Ci sembra che, nonostante gli ultimi 10 anni di Amministrazione caro sindaco tu abbia ancora molta confusione sulla geografia del nostro paese.
Torrazza non è solo Amazon e si stende a sud del polo logistico. Dalla pista ciclabile di Amazon all’incrocio della strada per Rondissone con la strada principale di Torrazza c’è un chilometro. Un altro chilometro da quell’incrocio alla stazione contro i circa 200 metri che la collegano al comune di Rondissone. Ma i cittadini torrazzesi che vogliono andare a lavorare a Chivasso, a Saluggia, a trovare gli amici a Verolengo e fare la spesa a Casabianca non hanno gli stessi diritti di viaggiare in sicurezza del lavoratore di Mazzè. Idem per i lavoratori che arrivano in stazione o che giungono da sud - est -ovest che non possono fare a meno di attraversare il paese con l’auto. Senza parlare degli spostamenti interni al paese, a piedi e in bici, resi impossibili dalla condizione delle strade, del traffico e dei vari passaggi. Non vogliamo neanche pensare che volutamente sia stato escluso il territorio di Torrazza e Borgoregio per dare libertà di iniziativa ai responsabili delle cantierizzazioni per la deponia di smarino. Non crediamo neanche che il nostro sindaco voglia favorire Rondissone e Mazzè. Piuttosto crediamo che trovandosi nell’imminenza della scadenza del bando “Piemonte in bici”, senza aver sviluppato progetti propri abbia semplicemente voluto attaccarsi al treno di chi si era già attrezzato. Infatti la presentazione delle domande, iniziata a novembre 2023, terminerà venerdì 29 marzo, tra pochi giorni. Il bando  oltre alla realizzazione di piste ciclabili  prevede anche la realizzazioni di infrastrutture molto interessanti per il nostro comune: aree attrezzate e di sosta dedicate alle biciclette anche con colonnine di riparazione e bagni, una manna per i comuni come noi che si trovano sulla Via Francigena. Sistemi per il conteggio e la ricarica delle biciclette e degli scooter elettrici sempre più utilizzato da pendolari e cicloviaggiatori. Ciclostazioni, libere o custodite, per la custodia delle biciclette completamente assenti nel nostro comune dove non si trova nemmeno una rastrelliera dove lasciare e assicurare con un lucchetto le nostre bici  e si sente spesso di furti. Infine finanzia anche interventi di moderazione del traffico che a causa dello stato delle strade, dell'aumentato traffico di camion ed auto e di una viabilità caotica sarebbero davvero benvenuti.
Nell’articolo cui facciamo riferimento si parla di scadenza nel mese di maggio. Forse il nostro primo cittadino fa riferimento allo stanziamento della Regione per lo sviluppo e coesione di 160 comuni torinesi. Contributi già destinati che ogni comune può richiedere attraverso l'area omogenea di appartenenza. Per energia, ambiente, cultura mobilità, riqualificazione urbana e non ultimo salute. Allora ancor di più sentiamo il dovere di spronare sindaco e vicesindaco al ripasso della geografia e delle esigenze del paese ma soprattutto ad affrettarsi per non perdere ben due treni di fila».

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