CIGLIANO

Per l’elevatore idraulico si spera nell’aiuto di Roma

Fornisce l’acqua a oltre 300 aziende agricole

Per l’elevatore idraulico si spera nell’aiuto di Roma
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L’elevatore idraulico è un’opera ingegneristica risalente al 1892 nata dalla mente di don Evasio Ferraris che tutt’oggi, dopo più di un secolo, permette al mondo agricolo del ciglianese di produrre svariati prodotti e non solo.

Per l’elevatore idraulico si spera nell’aiuto di Roma

Un sistema che, come si evince dal progetto che venerdì scorso il consigliere del Consorzio Ovest Sesia Stefano Bobba ha consegnato al sottosegretario all’agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra per ottenere i fondi necessari per avviare il processo di ammodernamento, ha lo scopo primario di garantire l’approvvigionamento irriguo al Canale Consortile di Cigliano, che serve l’omonimo comprensorio irriguo posto sulla piana, a monte del sistema dei canali principali (Naviglio di Ivrea e Canale Depretis), superando un dislivello di circa 22 metri e prelevando la portata di concessione dal Naviglio di Ivrea.
«La Regione Piemonte ha finanziato il progetto di fattibilità tecnico ed economico che ad oggi risulta cantierabile – spiega Bobba – Dunque ora siamo al lavoro per individuare i fondi con i quali avviare il primo lotto del lavoro che consiste nel completamento manutenzione straordinaria delle condotte dell’elevatore, dell’adeguamento in quota e manutenzione canale Depretis nonché l’adeguamento funzionale dello scarico dell’imbocco del canale del Rotto. Si tratta di un’opera dal valore di poco meno di 4milioni di euro che ci auguriamo possano esserci concessi dal Ministero che, oltre a ricevere il progetto per mano del segretario, lo ha ottenuto tramite pec».

Il progetto

«Si tratta di un intervento necessario – sottolinea ancora Bobba – perché sino ad oggi sono stati effettuati dei piccoli interventi di manutenzione, ma un lavoro così importante. Ma oggi siamo arrivati a questa richiesta perché si sta pian piano deteriorando e bisogna evitare di arrivare alla rottura e dunque al blocco dell’impianto. Perchè l’elevatore non si può assolutamente bloccare in estate, se succedesse si fermerebbero le coltivazioni simbolo del territorio vale a dire l’asparago di Cigliano, la pesca di Borgo D’Ale e ancora il mirtillo di Moncrivello. Grazie a questo impianto il territorio ha un’economia agricola di aziende bio, colture cerealicole, orto fruttifere e anche imprese zootecniche di rilievo. Basti pensare che il sistemare dell’Ovest Sesia è fondamentale, nel nostro comprensorio, per oltre 300 aziende, per oltre 1750 ettari di terreni.
Ma tutto questo non va solo a favore del mondo agricolo ma anche dei privati perché, potendo gestire in maniera corretta e perfetta il flusso delle acque, anche piovane, vi è il giusto rimpinguamento delle falde che di loro volta alimentano gli acquedotti. È dunque un beneficio per tutti».

Insomma, un progetto meritevole dell’attenzione già prestata dalla Regione Piemonte e ora del Ministero al quale seguirà poi, con la futura partecipazione ad un nuovo bando da parte del Consorzio di Vercelli, alla progettazione del secondo lotto che ha come obiettivi l’adeguamento in quota ponte del canale condotta di Rocca, la nuova centrale di Villareggia, la stazione di pompaggio e la linea di alimentazione oltre alla linea di alimentazione alternativa dalla centrale di Mazzè.

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