Per l’ex Convento di San Bernardino si sta per scrivere la parola fine: negozi e alloggi
Da Palazzo Santa Chiara arriva una nota sullo stato reale del recupero dell’immobile
Per l’ex Convento di San Bernardino si sta per scrivere la parola fine: negozi e alloggi. Da Palazzo Santa Chiara arriva una nota sullo stato reale del recupero dell’immobile.
Per l’ex Convento di San Bernardino si sta per scrivere la parola fine
Abbiamo scritto fiumi di parole sull’ex Convento di San Bernardino. Intere pagine sul sogno di Mario Bonardo, imprenditore imprestato alla politica, di trasformarlo in un hotel a 5 Stelle che avrebbe dovuto addirittura attirare in città gli sceicchi e ricconi di mezzo mondo.
Invece è una cattedrale nel deserto, un cantiere abbandonato a se stesso e proprio nel cuore pulsante della città. Una pugnalata al cuore. Poi la parentesi di Pierluigi Caramellino, che nel 2011 aveva acquistato lo stabile, sempre all’asta, con la sua Immobiliare Sant’Andrea. Ma anche qui un sogno miseramente fallito.
Due anni fa scrivevamo che l’ex convento di via del Collegio aveva un nuovo proprietario: un imprenditore italo svizzero, con base a Torino, che si era aggiudicato lo storico immobile per una cifra vicina alla base d’asta di 553 mila 125 euro.
Da Palazzo Santa Chiara arriva una nota sullo stato reale del recupero dell’immobile
E oggi a che punto siamo? Una nota di Palazzo Santa Chiara relativa al complesso di San Bernardino, aggiorna: «A seguito dell’acquisizione del complesso immobiliare da parte della Società Ardeck SRL sono state presentate istanze volte alla sistemazione e riqualificazione dell’immobile oltre che alla trattazione degli illeciti edilizi presenti, commessi in precedenza.
In particolare, sono state presentate due istanze di fiscalizzazione (una per il piano terreno uso terziario ed una per il primo piano destinato a residenza) a fronte dell’impossibilità tecnica alla demolizione degli illeciti costituenti parziali difformità rispetto al permesso di costruire originario, anche al fine di preservare da eventuali lesioni conseguenti, le strutture vincolate con decreto della soprintendenza.
Ai fini della quantificazione delle sanzioni amministrative sostitutive della demolizione è stata richiesta all’Agenzia delle Entrate – Territorio, la valutazione/stima dell’aumento del valore venale derivanti dalla presenza dei suddetti illeciti.
Ad oggi il committente ha già provveduto al conseguente versamento della sanzione.
In ultimo è stata presentata pratica per il definitivo recupero/completamento del complesso immobiliare ad oggi in fase istruttoria».
Insomma potremmo essere a un passo dallo scrivere la parola fine di una storia davvero troppo complicata. Fatta di burocrazia e di sogni grandiosi.
L’ex Collegio stando alle ultime notizie dovrebbe quindi ospitare negozi e uffici al piano inferiore e alloggi in quello superiore.