Mentre sui social è partita la solita gara a chi “ha più merito” per aver trovato, in “Zona Cesarini”, un tetto per i sei chivassesi sfrattati dal dormitorio (a leggere i post dei vari componenti dell’amministrazione guidata dal sindaco Claudio Castello sembra quasi che la decisione di chiudere baracca e burattini sia stata presa da “altri” – invece no) è di pochi minuti fa la spiegazione di come saranno gestiti i locali di via Paleologi messi a disposizione dei senzatetto nell’ambito di un “Piano di accoglienza invernale”.
In estrema sintesi, non saranno gestiti da nessuno.
Piano di accoglienza invernale, ecco come funzionerà
“Troveranno sistemazione nei locali comunali adiacenti al Centro Incontro per Anziani di Chivasso – si legge nell’ultimo comunicato di Palazzo Santa Chiara – gli ultimi cinque ospiti del Centro di Accoglienza Notturna prima dello stop al servizio fissato per mercoledì 31 dicembre. Lo ha stabilito una delibera di Giunta, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Cristina Varetto.
L’immobile di via Paleologi, pur non configurandosi come dormitorio né come struttura residenziale assistita, risulta idoneo ad essere utilizzato in via eccezionale, temporanea e sperimentale quale riparo emergenziale in seno ad un piano di accoglienza invernale.
La soluzione rappresenta una misura transitoria, adottata in attesa della definizione di eventuali soluzioni alternative più strutturate e stabili, anche in raccordo con i servizi sociali e gli enti competenti.
Diversamente dal dormitorio comunale, l’assegnazione dei locali di via Paleologi non comporterà l’attivazione di servizi di presidio, controllo, assistenza continuativa e altri oneri da parte del Comune di Chivasso.
Le persone ospitate saranno chiamate, formalmente con la sottoscrizione di un atto di impegno, ad un’assunzione di responsabilità personale e collettiva, nella gestione degli spazi e nella convivenza, in un’ottica di rispetto reciproco e di tutela del patrimonio pubblico”.
Locali autogestiti
Riassumendo, i locali saranno autogestiti da chi vi troverà riparo, e c’è già chi teme che questa soluzione serva per dimostrare come i cinque siano “pericolosi” o almeno “inadatti” al vivere in comunità: altrimenti, perché in tutti questi anni sono state spese decine e decine di migliaia di euro per la “vigilanza notturna”? Si tratta, infatti, della voce più pesante tra quelle investite per la gestione del Dormitorio di via Nino Costa.
Il colpo di scena
Come già detto si tratta di un vero e proprio colpo di scena, anche perché nel comunicato ufficiale inviato dal sindaco poche decine di minuti prima dell’annuncio non c’era alcuna traccia della soluzione poi messa sul piatto.
Da voci di corridoio, sembra però che l’opzione via Paleologi sia arrivata dopo l’ennesima minaccia di dimissioni da parte di un componente della Giunta Castello, Fabrizio Debernardi di Sinistra Ecologista, forse dopo lo striscione affisso da Potere al Popolo ai cancelli del dormitorio che lo ha punto nel vivo.
Impossibile, poi, non notare come nelle varie note arrivate da Palazzo Santa Chiara non vi siano interventi dell’assessore Varetto, che pur ha le deleghe al welfare.
Intanto, l’AslTo4 ha confermato che nel 2021 l’azienda aveva deciso di sospendere la copertura del 50% delle spese, non trattandosi di problemi “sanitari”, ma tra le righe ha lasciato intendere che in questi cinque anni nessuno, da Palazzo Santa Chiara, ha chiesto alla direzione di via Po di tornare sui propri passi.