Dal Comune

Piano Regolatore, Chivasso disegna così il suo futuro

La Variante Generale del PRGC promette rigenerazione urbana, attenzione climatica e una crescita sostenibile

Piano Regolatore, Chivasso disegna così il suo futuro

A oltre vent’anni dall’ultimo strumento urbanistico, la Variante Generale del PRGC promette rigenerazione urbana, attenzione climatica e crescita sostenibile. Il Consiglio comunale si prepara all’adozione del progetto preliminare, frutto di un lungo iter partecipato: una variante che è un passo cruciale per definire «un’idea nuova di città» a più di vent’anni dall’approvazione dello strumento urbanistico vigente.

Piano Regolatore, Chivasso disegna così il suo futuro

Il vice sindaco con delega all’Urbanistica, Pasquale Centin, ha espresso gratitudine per il lavoro “lungo e complesso” svolto da professionisti e uffici comunali, sottolineando che il nuovo Piano è pienamente allineato al nuovo quadro legislativo sovraordinato.

Punti Salienti del Nuovo Piano

Ce li spiega il vicesindaco Centin. Il cuore della Variante Generale è il principio di limitazione dell’uso del suolo, promuovendo contestualmente la conservazione e il recupero degli insediamenti storico-artistici.

Dimensionamento demografico e riuso del Suolo

Il nuovo piano segna un notevole ridimensionamento rispetto alle previsioni del PRG del 2004. Mentre il PRG precedente, partendo da 23.842 abitanti (2000), prevedeva un aumento massiccio di 8.107 unità (arrivando a quasi 32.000), la presente proposta preliminare, basata su 26.319 abitanti al 31/12/2023, stima un incremento di 3.653 abitanti, pari al 13,9%. «L’obiettivo complessivo – sottolinea l’assessore – è permettere alla città di crescere fino a circa trenta mila abitanti nel periodo di vigenza del Piano.
Nonostante la permanenza della vocazione insediativa di Chivasso – la dodicesima città a livello provinciale per abitanti – le osservazioni emerse durante la fase partecipativa hanno rivelato una domanda insediativa più moderata. Si privilegia il completamento del tessuto esistente e già urbanizzato, piuttosto che nuove aree di espansione esterna.
Questo approccio si traduce in una significativa contrazione del consumo di suolo, che scende dal 5,08% stimato nella proposta tecnica iniziale al 4,28% previsto nel progetto preliminare. L’obiettivo principale è conservare, valorizzare e recuperare il patrimonio storico-architettonico e urbanistico».

Qualificazione Ambientale e Resilienza Climatica

La qualificazione ambientale rappresenta una priorità assoluta. «L’Amministrazione – dice Centin – ha posto alla base della progettazione la valutazione dei rischi dovuti al cambiamento climatico, un impegno che ha portato il Comune a risultare vincitore del bando nazionale “Comuni virtuosi”».
Il progetto si propone di definire strategie e misure di adattamento climatico attraverso un approccio metodologico che include:
1. Identificazione e valutazione dei rischi climatici sul territorio.
2. Identificazione delle zone urbane più vulnerabili (fino al dettaglio dell’isolato).
3. Applicazione di indicatori di vulnerabilità.
4. Individuazione di specifiche misure di adattamento.
5. Monitoraggio dei risultati per valutarne l’efficacia.
6. Sicurezza e Tutela Territoriale: L’Area del Mauriziano. Un aspetto cruciale emerso in sede di conferenza di copianificazione riguarda la sicurezza idraulico-geologica. Gli uffici regionali hanno richiesto di mantenere inedificabili le aree libere del quadrante sud-ovest, classificandole in classe di pericolosità geomorfologica IIIa.
La modifica più significativa apportata al progetto preliminare in risposta a tali osservazioni è l’inserimento della quasi totalità dell’area del parco del Mauriziano in classe IIIa di idoneità all’utilizzazione urbanistica. Conseguentemente, tale area è destinata a servizi generali come parco urbano, con la potenziale espansione verso Ovest. Sono previsti interventi di rigenerazione urbana solo nella zona limitrofa alla parte edificata, consentendo esclusivamente il recupero della volumetria esistente.

 Sviluppo Produttivo e Flessibilità Funzionale

Il Piano mira a valorizzare il ruolo di Chivasso quale polo di riferimento industriale e logistico. È prevista un’area per ulteriori insediamenti produttivi in un punto meno impattante dal punto paesaggistico e già infrastrutturato. In seguito alle osservazioni degli enti, la nuova area industriale tra l’attuale zona Chind/Discarica e la Strada per Montanaro è stata ridimensionata per un migliore inserimento ambientale paesaggistico. Sono state inoltre inserite nuove aree di insediamento produttivo di riordino a nord dell’area Chind e aree terziarie di ricucitura, ad esempio di fronte all’area industriale PiChi e al villaggio TAV.
Per superare le rigidità del PRG vigente, la strategia progettuale mira a un modello con un elevato grado di flessibilità funzionale e sociale (mixité funzionale). Gli enti, tuttavia, hanno invitato a valutare attentamente tale flessibilità per escludere destinazioni d’uso che in determinati ambiti potrebbero generare potenziali interferenze.

I Tempi e L’Iter di Approccio

L’iter per la variante generale è stato avviato dall’amministrazione già dal 2021. La proposta tecnica del progetto preliminare, adottata nell’ultima seduta consiliare del 2024, è stata resa pubblica, ricevendo una sessantina di osservazioni e proposte da parte di cittadini, associazioni e gruppi consiliari. Ulteriori contributi sono giunti dagli enti partecipanti al processo di copianificazione (Comune, Città Metropolitana e Regione).
Conclude l’assessore: «Si prevede che la proposta tecnica del progetto definitivo sarà deliberata dal Consiglio comunale nell’aprile 2026, con l’approvazione finale del Piano attesa entro la fine dell’anno 2026.

Gli obiettivi strategici

Gli obiettivi strategici sono riassumibili in 4 macro-obiettivi, definiscono Chivasso:
• Città storica e di borgate, resiliente e a misura di cittadino.
• Città del produrre e innovare sostenibile.
• Città accessibile multiscalare.
• Territorio di natura protetta e paesaggio di qualità.