CALUSO

«Quel sottopasso è troppo stretto»

Un gruppo di abitanti di frazione Aré protesta contro la nuova opera che dovrà sostituire il passaggio a livello

«Quel sottopasso è troppo stretto»
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Quello che riguarda l’abitato di Arè è sicuramente un punto cruciale nella realizzazione del progetto di annullamento dei passaggi a livello sulla tratta ferroviaria Chivasso-Ivrea-Aosta varato da RFI.

«Quel sottopasso è troppo stretto»

Un intervento le cui tempistiche sono state accelerate dopo il gravissimo incidente ferroviario che ha interessato la frazione calusiese nel maggio del 2108 e che purtroppo ha contato ben due vittime e un cospicuo numero di feriti. È però un intervento che non ha mai smesso di suscitare polemiche e perplessità tra i residenti, da una parte favorevoli alla chiusura definitiva del passaggio a livello in modo da eliminare il transito, pericoloso e rumoroso di auto e soprattutto di mezzi pesanti all’interno dell’abitato spesso da loro percorso a piedi, ma anche preoccupati del fatto che dovranno percorrere qualche chilometro in più di prima per raggiungere Caluso utilizzando un tratto della nuova circonvallazione in fase di costruzione. E qui scatta la polemica sullo stato dell’opera dei lavori del sottopasso che si sta realizzando in sostituzione del passaggio a livello, un lavoro che non soddisfa affatto un gruppo di residenti perché considerato dimensionalmente non consono all’utilizzo, in pratica sarebbe troppo stretto. «Il “buco” nel quale dovrebbero passare i ciclisti ed i pedoni è realizzato non seguendo le normative – dichiara Luigi Canaldi geometra e amministratore residente in frazione Arè - in quanto, per legge il passaggio deve obbligatoriamente essere almeno di 5 metri di larghezza per 3 metri di altezza, oltre al fatto che deve obbligatoriamente essere garantita la protezione dei pedoni, il transito dei portatori di handicap con il passaggio con le carrozzine. Con tale “buco” concepito da chi? Con lavori che durano per 24 ore al giorno da circa sei mesi con uno sperpero di denaro pubblico».

Il caso

Luigi Canaldi, assolutamente in disaccordo con il progetto di RFI, aveva già manifestato il suo dissenso in più occasioni, l’ultima nel marzo scorso in occasione della ricezione da parte di RFI, lettera consegnata anche agli altri proprietari dei terreni sede di cantiere, della comunicazione di esproprio e della richiesta di firmare la notifica del decreto di occupazione di urgenza. «Il passaggio a livello deve rimanere dov’è, non essere abolito – aveva dichiarato Canaldi in quella occasione - e poi c’è un’altra questione, verrà realizzata una strada di collegamento qui vicino al passaggio a livello che si unirà alla rotatoria in ingresso a Caluso, questo significa che per andare al supermercato a Caluso o per andare a lavorare a Caluso dovrò percorrere a mie spese circa 9 km, è assurdo! voglio evidenziare il fatto che i terreni occupati sicuramente non avranno più lo stesso valore commerciale a fine cantiere; quindi, non firmo nessuna notifica del decreto di occupazione di urgenza. Per questi motivi ho deciso di affidarmi a un legale, l’avvocato Vittorio Barosio, per inoltrare una vertenza al Consiglio di Stato».
Facciamo un passo indietro. «Nel 2017 l’Amministrazione era stata convocata ad un incontro presso la sede della Regione Piemonte – spiega il sindaco Maria Rosa Cena – erano presenti alcuni rappresentanti di Rfi e l’assessore a Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche e difesa del suolo, Francesco Balocco. Durante tale riunione era stato comunicato il piano di chiusura di tutti i passaggi a livello presenti nel comune di Caluso e le soluzioni viarie alternative proposte da Rfi. L’Amministrazione comunale aveva ritenuto utile il confronto con la cittadinanza quindi avevamo organizzato quattro incontri, a Caluso, Vallo, Rodallo e Arè per illustrare il progetto alla popolazione e raccogliere eventuali suggerimenti e proposte alternative da esternare nelle sedi di competenza». Nel 2019 poi era stato sottoscritto un Protocollo d’Intesa tra i Comuni della linea Chivasso-Aosta, Regione Piemonte e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) per la chiusura di tutti i passaggi a livello della linea. Nello specifico del Comune di Caluso il Protocollo prevedeva l’eliminazione dei quattro passaggi a livello e la realizzazione di opere sostitutive per la viabilità alternativa: un sottopasso ciclo pedonabile, un sottopasso pedonale promiscuo e una strada di collegamento verso Aosta».

E veniamo a oggi. «Quando il passaggio a livello in questione verrà chiuso – dichiara il sindaco Cena – a sostituirlo sarà il sottopasso ciclo-pedonale in fase di realizzazione, inoltre viene costruita anche una pista ciclabile nel tratto stradale dall’hotel Erbaluce all’impianto natatorio. Sappiamo che è stato verificato che la falda acquifera sottostante il tracciato del sottopasso dista circa quindici metri dal livello della strada e le rotaie attualmente sono già due metri al di sopra del livello di campagna e queste verifiche vanno anche nella direzione di prevenire eventuali allagamenti del sottopasso dovuti alle piogge. Il sottopasso in costruzione è largo 4 metri, in accordo con quanto scritto nel progetto sottoposto all’approvazione degli organi competenti».

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