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Questo parco non è inclusivo: polemica in via Monte Grappa

Nessun gioco sarebbe adatto per i bambini speciali

Questo parco non è inclusivo: polemica in via Monte Grappa
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Anche se al momento non esiste una legislazione nazionale o comunitaria da seguire al momento della creazione di un parco giochi inclusivo, è considerato necessario che l’area in questione crei uno spazio in grado di stimolare le abilità di ognuno. Questo non significa che ogni gioco debba essere utilizzabile da tutti gli utenti (anche con disabilità motoria, sensoriale o cognitiva) ma è necessario comunque garantire la presenza di un ambiente accessibile a tutti, in cui tutti abbiano la possibilità di svagarsi e crescere.

Questo parco non è inclusivo: polemica in via Monte Grappa

Inaugurato un paio di settimane fa, il parco giochi «inclusivo» di via Monte Grappa sembra non rispondere a nessuna di queste esigenze, o così almeno sostengono Elena Abbate (mamma di Matilde e Margherita Milano, le due bambine speciali conosciute da tutti i chivassesi) e Bernardetta Gagliardi, mamma di un bambino grave volato in cielo un anno fa.

«Chiariamo subito un equivoco - spiegano - un parco giochi inclusivo non si costruisce semplicemente inserendo tra i giochi già presenti un'altalena accessibile per i bambini in sedia a ruote o posando della segnaletica tattilo-plantare, non si ottiene con una semplice addizione in un contesto indeterminato. E’ assolutamente pregevole installare un gioco accessibile pensando di rendere felice un bambino con specifiche disabilità, ma un solo gioco riservato “a qualcuno”, per quanto accessibile, non crea inclusione.
La parola chiave è “insieme”: non bambini con disabilità ma bambini e basta. Scrivere che è stato inaugurato un parco inclusivo pertanto è sbagliato. Metterlo nel progetto ancora peggio. Chivasso è già una città che è poco inclusiva: per favore se proprio non riuscite a gestire un parco per i #diversi# non prendetevi neanche un merito che non esiste».

La parola al Comune

Il Comune, però, difende le sue scelte: «Un elemento chiave per garantire l’accessibilità dell’area è la pavimentazione, che in questo caso è completamente conforme agli standard inclusivi. L’assenza di barriere architettoniche consente un accesso fluido all’area giochi, migliorando l’esperienza non solo per i bambini, ma anche per gli accompagnatori e le famiglie. I percorsi interni sono stati progettati per garantire una fruibilità sicura e intuitiva, favorendo l’integrazione tra tutti gli utenti. Ulteriore e non meno importante elemento di inclusività è il patto di collaborazione da cui deriva la realizzazione dell'area verde/giochi che ha incluso fin dall'idea iniziale di realizzazione i cittadini attivi della zona e che si prendono cura dell'area; oltre ovviamente ai cittadini che hanno contribuito con la donazione delle piante a dotazione dell'area».

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