verso il voto

Referendum, tutte le ragioni dei «Sì»: volantinaggi e incontri con i sindacati

Proseguono le iniziative in vista dell’appuntamento dell’8 e 9 giugno

Referendum, tutte le ragioni dei «Sì»: volantinaggi e incontri con i sindacati
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Continuano le iniziative sul territorio proposte dal «Comitato Promotore di Chivasso» per il sì ai cinque quesiti referendari su lavoro, sicurezza, dignità, cittadinanza e democrazia richiesti da cinque milioni di italiani.

Referendum, tutte le ragioni dei «Sì»

«Lo schieramento di forze politiche, associative e dell’organizzazione sindacale CGIL - spiegano dal Comitato - si mobilita, come in tutta Italia, perché ciascuno di noi, con il voto, ha la possibilità di cambiare in meglio il Paese.
Ad oggi, al Comitato hanno aderito numerosi cittadini e le organizzazioni locali di Cgil, Spi Cgil, Partito Democratico, Arci Zeta Chivasso, Acli, Anpi, Sinistra Italiana, Sinistra Ecologista Chivasso e Auser Chivasso.
L’adesione al Comitato, infatti, è aperta a tutti: organizzazioni, associazioni e cittadini.
Il referendum è l’occasione per tornare a decidere: ogni anno muoiono 1000 persone sul lavoro, rendiamolo più sicuro; cancelliamo le leggi che hanno reso le lavoratrici e i lavoratori più poveri e precari; rimuoviamo l’ingiustizia che nega il diritto alla cittadinanza a 2 milioni e 500mila persone che vivono e lavorano in Italia.
Per tutte queste ragioni il Comitato si impegna a promuovere, sostenere ed informare i cittadini a votare convinti cinque sì».
«L’importante - spiegano Laura Seidita dello Spi Cgil, Alfonsina D’Onofrio della Cgil, Maddalena Nunziante dell’Auser e Annalisa De Col di Anpi e Sinistra Ecologista - è andare a votare: non dobbiamo delegare ad altri il nostro futuro. Democrazia vuol dire partecipazione e cambiamento, e per questo noi gridiamo “basta morti sul lavoro”. In gioco c’è il futuro delle nuove generazioni».
Il volantinaggio in città è iniziato prima del 25 Aprile, con l’avvio della campagna nazionale il 12 aprile a Torino, in piazza Crispi.
Il prossimo appuntamento a cura del Comitato Promotore di Chivasso è in programma per oggi, mercoledì 7 maggio, al mercato di Chivasso, con un banchetto in piazza d’Armi e il volantinaggio per le vie del centro. Domenica 11, invece, nel pomeriggio, volantinaggio presso il centro commerciale Bennet.
Per le prossime settimane, invece, sono previsti incontri pubblici.

I quesiti

Stop ai licenziamenti illegittimi: «Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500 mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l'interruzione del rapporto. Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo».

Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese: «Nelle imprese con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrici o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l'interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700 mila) in uno stato di forte soggezione rispetto alla/al titolare. Abroghiamo questo limite, aumentiamo l'indennizzo sulla base della capacità economica dell'azienda, dei carichi familiari e dell'età della lavoratrice e del lavoratore».

Riduzione del lavoro precario: «In Italia circa 2 milioni e 300 mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato, i rapporti termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giusto il lavoro temporaneo. Rendiamo il lavoro più stabile. Ripristiniamo l'obbligo di causali per il ricorso contratti a tempo determinato».

Più sicurezza sul lavoro: «Arrivano fino a 500 mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Quasi 1.000 i morti. Modifichiamo le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all'impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell'imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro».

Più integrazione con la cittadinanza italiana: «Riduciamo da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni.
Questa modifica costituisce una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500 mila cittadine e cittadini di origine straniera che nel nostro Paese nascono, crescono, abitano, studiano e lavorano. Allineiamo l'Italia ai maggiori Paesi europei, che hanno già compreso come promuovere diritti, tutele e opportunità garantisca ricchezza e crescita per l’intero paese».

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