Ripartono le scuole tra tante difficoltà e... assenze
Come era prevedibile il ritorno sui banchi è stato abbastanza complicato.
Come era prevedibile il ritorno sui banchi scolastici, dopo la lunga pausa per le vacanze natalizie, è stato abbastanza complicato. E infatti sia i presidi che addirittura l’ordine dei medici avevano chiesto di rinviare l’apertura di una decina di giorni, ricorrendo nell’attesa alla didattica a distanza. Ma su questo punto il Governo è stato irremovibile. Le scuole vanno riaperte subito.
Ripartono le scuole tra tante difficoltà e... assenze
Insieme all’assessore all’istruzione del comune di Chivasso Tiziana Siragusa, abbiamo cercato di capire come si sta evolvendo la situazione nei plessi della città.
Emerge che la situazione è abbastanza complicata sia alla Dasso che alla Marconi. Mancano insegnanti all’appello e tanti sono anche gli alunni in quarantena.
Il punto con i dirigenti
Negli istituti superiori del chivassese la situazione non parrebbe essere particolarmente critica.
Il dirigente del liceo Newton Doriano Felletti al telefono ha detto:
«Non ci sono numeri preoccupanti sulle assenze degli studenti. Piuttosto si registrano casi isolati. Non siamo in emergenza e posso rassicurare le famiglie che il servizio scolastico viene garantito».
All’Europa Unita di Chivasso il quadro non si discosta molto dal Newton. Con assenze, causa Covid, fra gli alunni. La sensazione è che, comunque, se i casi continuano ad aumentare, per alcuni classi potrebbe profilarsi la dad.
Abbastanza tranquilla la situazione all’IIS Martinetti di Caluso. La conferma arriva dalla Dirigente Katia Milano.
«Il rientro a scuola è stato complessivamente meno traumatico del previsto, con una percentuale di studenti assenti per problematiche legate al covid pari, in mattinata, (ndr: lunedì 10) al 6% scarso su una popolazione scolastica di 1083 studenti. Pochi i docenti assenti (8 su 126, e neppure tutti per covid), pochi collaboratori scolastici assenti, anche qui in infinitesima parte per covid. Al momento non vi sono classi in DAD. Questi dati sono probabilmente destinati ad aumentare, e non ci nascondiamo le complessità del periodo, nè la difficile applicabilità di quanto previsto dal recente Decreto Legge sulla gestione dei casi. Crediamo fermamente nella ripresa della didattica in presenza, per garantire la continuità e l'efficacia piena dell'azione di insegnamento e apprendimento e della relazione con i pari e gli adulti, oltre che per realizzare, compatibilmente con le condizioni di contesto, i numerosi progetti avviati e previsti anche per il mese di gennaio. Tuttavia, altrettanto fermamente rileviamo le criticità legate alle difficoltà di testing e screening tempestivi, la necessità per le scuole di essere dotate delle mascherine FFP2 necessarie, la difficoltà nella gestione e nell'aggiornamento continuo di dati in evoluzione e situazioni di non univoca gestione. E' difficile fare previsioni, anche perché la scuola non è un'isola, ma il contesto, dalla vita extra-familiare degli studenti ai trasporti pubblici, presenta molteplici situazioni di rischio: per questo i comportamenti individuali, che devono essere ora più che mai massimamente responsabili e prudenti, sono fondamentali. Poi, chiaramente, la progressiva implementazione della campagna vaccinale, unica barriera al momento possibile, è necessaria: anche in questo caso gli studenti stanno rispondendo bene e dimostrano consapevolezza».