CIGLIANO

Riqualificazione del centro, pomo della discordia

Costerà un milione e 650 mila euro per la realizzazione del primo lotto

Riqualificazione del centro, pomo della discordia
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La riqualificazione del centro storico di Cigliano è stata il «pomo della discordia» al consiglio di mercoledì 26 luglio.

Riqualificazione del centro, pomo della discordia

Un progetto che costerà un milione e 650 mila euro per la realizzazione del primo lotto, 40 mila euro per la progettazione esecutiva dello stesso lotto e 60 mila euro per la progettazione esecutiva del secondo lotto, somme derivanti dall’avanzo libero e da quello degli investimenti. Un progetto di riqualificazione mediante interventi di aumento della resilienza dal rischio idraulico e di miglioramento del decoro urbano.

Le parole di Autino

«Una spesa esagerata- ha detto il consigliere di minoranza Livio Autino - e non primaria per i cittadini nonchè fatta con materiali (pietra di Luserna) destinati a rovinarsi nel tempo. La cubettatura, il porfido o il ciottolato sono invece più resistenti oltre che economici». Ma, non solo la minoranza si è dichiarata contraria a questo ambizioso progetto. Pure dal di fuori del consiglio sono giunte critiche da parte della lista «Cigliano Futura».

L'intervento di Testore

«Secondo i nostri amministratori- dice Giorgio Testore - quest’opera risolverebbe i problemi alluvionali del paese. Ma, nella millenaria storia di Cigliano, non si sono mai verificati allagamenti nell’area oggetto dell’intervento. La spiegazione è banale: lo spazio è situato in una posizione più alta rispetto al resto del paese, quindi l’acqua (per forza di gravità) scende verso il basso. La resilienza citata nell’intervento si percepisce come discolpa per una scelta inaccettabile. Soprattutto alla luce delle tantissime priorità che Cigliano ha e che sono figlie non solo di questa ultima amministrazione. Un giro turistico è sufficiente per ammirare la massa di transenne che «decorano» il paese. Ci sono ben altre urgenze quali il Palazzo Carpeneto, l’Ala, il Campanile, l’ex bar Italia, il Vecchio Asilo di via IV Novembre (avendo esaurito le barriere qui è stato utilizzato il nastro bicolore). E poi ancora le strade da asfaltare, via Rosselli (sia per le fognature che per i marciapiedi), l’area sportiva polivalente, e il cimitero. E l’elenco è ancora lungo. Insostenibile anche la scelta di ricoprire la parte storica con pietre di Luserna. Forse esteticamente gradevoli ma potenzialmente fragili. Per questi motivi, chiediamo un’assemblea pubblica su questo argomento anche in considerazione del fatto che lo stanziamento con fondi propri graverà sui bilanci comunali». A spiegare le dinamiche di tale progetto è il vice sindaco Giuseppe Iaccheo. «Tutto nasce dagli eventi alluvionali del 2018- spiega Iaccheo- che hanno messo in evidenza che nel Corso principale di Cigliano non avveniva uno scolo perfetto delle acque reflue. Abbiamo allora fatto una pulizia dei condotti del Corso ed anche un sopralluogo nel centro storico. Sapete che cosa abbiamo scoperto? Nella piazza di fronte alla chiesa non è presente un tombino di scolo. Dove finisce dunque l’acqua in questa piazza di 800 metri quadrati? Nelle cantine delle case, e i pochi vicini tombini otturati scaricano male. Da qui, nasce la necessità di quest’opera che si concentrerà nella piazza di fronte la chiesa. Non per abbellire il centro storico ma per metterlo in sicurezza. I primi lavori saranno finalizzati a demolire l’attuale struttura stradale. Si passerà poi a costruire una rete di raccolta delle acque piovane. Si procederà a togliere le vie aeree delle utenze installando al loro posto dei cavidotti interrati. La ridisegnazione delle aree di parcheggio costituirà l’intervento successivo. Alla luce di quanto detto, si comprende quale sarà il valore dell’opera di messa in sicurezza idraulica mentre il decoro estetico ne sarà soltanto una conseguenza. La piazza non verrà asfaltata ma ripavimentata in pietre di Luserna, le migliori e durabili nel tempo. Tutti e due i lotti hanno ricevuto il bollino verde della Soprintendenza ed adesso, per il primo lotto, l’ufficio ha già dato l’esecutivo in fase di sviluppo, appena sarà pronto si partirà con la gara. I tempi sono molto stretti».

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