Rotary Club, il pianeta che vive e cambia
Il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente è il titolo della relazione che Sabrina Mugnos ha tenuto alla convivale
Il pianeta che vive e cambia. Il rapporto tra l’uomo e il suo ambiente è il titolo della relazione che Sabrina Mugnos ha tenuto alla convivale del Rotary Club Sant’Andrea Vercelli-Santhià-Crescentino lo scorso 1 marzo.
Rotary Club, il pianeta che vive e cambia
La vulcanologa, divulgatrice scientifica e giornalista freelance, vercellese di adozione ma spezzina di nascita, ha sviluppato una piacevole chiacchierata sui diversi volti del pianeta, quello geologico, atmosferico e oceanico, tutti tra loro collegati per dare origine alle manifestazioni climatiche.
La geologia del pianeta e le sue complesse dinamiche si manifestano di continuo e l’uomo nulla può fare per impedirlo, salvo conoscerle e temerle.
L’energia “endogena” del pianeta si libera dall’interno verso la superficie con i terremoti e le eruzioni vulcaniche, che portano in superficie la lava e immettono in atmosfera gas e ceneri. Purtroppo, i terremoti non si possono prevedere, per cui, in un paese a forte sismicità come il nostro, sta a ciascuno di noi fare auto-prevenzione, adottando i criteri antisismici per le costruzioni e apprendere elementari cautele che possono aiutare a difenderci dalle conseguenze dei terremoti.
L’attività vulcanica può essere molto più distruttiva dei terremoti. I super vulcani in grado di produrre effetti devastanti intorno a loro e cambiare il clima del pianeta sono tanti in giro per il mondo, come Yellowstone e i vulcani indonesiani, ma anche in Italia abbiamo i Campi Flegrei.
Per altri vulcani meno pericolosi, quali il Vesuvio, gli insediamenti umani dovrebbero - il condizionale è d’obbligo - essere tenuti lontani perché i loro effetti eruttivi, seppur limitati rispetto ai super vulcani, non possono essere contenuti. Si tratta di stabilire una sorta di simbiosi tra ambiente e insediamenti umani come avviene intorno all’Etna e a Stromboli dove i rischi per l’uomo di fronte alle attività eruttive sono molto contenuti.
Per quanto riguarda il clima è innegabile che siamo di fronte ad un rapido riscaldamento del pianeta. Se è vero che nel corso della storia si sono susseguiti cicli di glaciazioni, è anche vero che quello che sta succedendo dall’inizio della rivoluzione industriale non ha precedenti, con l’incremento rapidissimo della concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera e il conseguente aumento della temperatura media terrestre di circa 1 °C.
Uno degli effetti del riscaldamento è sotto gli occhi di tutti con la siccità e il ritiro delle calotte glaciali, come in Islanda e Groenlandia, ma anche dei ghiacciai non solo sulle nostre Alpi. Il motivo è ormai ben noto.
Il clima del Mediterraneo è influenzato dalla alterna presenza dell’Anticiclone delle Azzorre e dell’Anticiclone africano che condizionano i movimenti delle perturbazioni atlantiche e siberiane. Ormai è prevalente la presenza anche su tutta l’Europa dell’Anticiclone africano con le sue bolle di calore perduranti e che tiene lontano le correnti umide e portatrici d piogge. Ne consegue che le alte temperature estive provocano il rapido ritiro dei ghiacci che non è compensato da precipitazioni in grado da riportarli in equilibrio e così alimentare i fiumi, che a loro volta si riducono sempre di più.
Ma gli effetti dei mutamenti climatici possono essere tanti altri e certamente non prevedibili, come ad esempio lo scioglimento delle calotte ghiacciate della Groenlandia che cambia la salinità dell’Oceano Atlantico e che potrebbe, forse, influenzare il percorso della Corrente de Golfo.
Grazie ai suoi viaggi, soprattutto verso il Nord del Pianeta cui ha recentemente dedicato un libro, Sabrina Mugnos ha riportato anche tantissimi aneddoti e riferimenti che, con l’attento uso di termini scientifici e grazie alla grande comunicatività, hanno aiutato la trattazione di temi scientifici complessi, il tutto senza il ricorso ad immagini !!
I presenti
La serata è anche stata l’occasione per l’ingresso quale nuovo Socio del Rotary Sant’Andrea del professor Alessandro Stecco, che è stato accolto con la tradizionale “spillatura”, cioè l’apposizione del distintivo del Rotary International da parte del Presidente Fabrizio Pissinis.
Erano anche presenti numerosi ospiti di altri Rotary Club, con l’Assistente del Governatore Benedetta Delleani, la Presidente del Rotary Club Vercelli Adriana Sala e il Presidente del Rotaract Sant’Andrea Federico Pizzamiglio.