l'inchiesta

Rsa, tra mascherine e aumento delle rette

Le direzioni, infatti, hanno dovuto comunicare l’incremento delle tariffe per i posti convenzionati.

Rsa, tra mascherine e aumento delle rette
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Aumentano le rette delle Rsa piemontesi per gli ospiti in regime di convenzione. Il rincaro è stato deciso dalla regione Piemonte a metà settembre e le Rsa hanno già provveduto a comunicare ai diversi interlocutori gli adeguamenti.

Rsa, la decisone della Regione

Le nuove disposizioni della Regione si applicano solo alle tariffe convenzionate, cioè le rette il cui pagamento è per metà in carico all’Asl (componente sanitaria) e per metà al paziente (componente alberghiera); con percentuali e tempi di decorrenza differenti cambia l’ammontare di entrambe le contribuzioni per tutte le diverse fasce assistenziali, conservando comunque la ripartizione 50/50. Per la quota sanitaria, a partire dal 1 gennaio 2023 le Asl verseranno alle Rsa, le strutture sociosanitarie residenziali dedicate agli anziani non autosufficienti, un 3,8% in più per paziente. Questo incremento ha quindi validità retroattiva. Sempre secondo la delibera di giunta la quota alberghiera, in carico all’anziano o alla famiglia, cresce del 5,1% dal 15 settembre 2022.
Nelle disposizioni regionali sono previsti aumenti anche della quota alberghiera sostenuta da Comuni o enti gestori per gli ospiti nullatenenti.
In termini pratici si parla di variazioni relativamente modeste sulle tariffe quotidiane, ma di impatto se considerate in una prospettiva annuale.

La parola alle strutture

La Fondazione Santo Spirito Borla di Crescentino che gestisce una Rsa con diversi posti convenzionati si è trovata a dover applicare gli aumenti previsti dalla Regione come spiega la nuova direttrice Rosaria Belicchi: «Abbiamo comunicato questo provvedimento, che non potevano non adottare, alle famiglie tramite una comunicazione ufficiale. Poi ad uno ad uno, perché credo nel confronto e nel rapporto diretto tra le parti, li ho chiamati spiegando la situazione. Nella nostra struttura, gli ospiti convenzionati si trovano a pagare rette mensili che vanno da 1144,28 euro (intensità più bassa) a 1530,88 (intensità più alta).
Non posso negare che qualche familiare ha commentato in maniera negativa la decisione, si tratta di aumenti mensili di circa 80 euro, comunicati solo qualche giorno fa, ma da applicare dal 15 settembre».
P

er quanto concerne l’utilizzo di mascherine, invece, Belicchi spiega che il personale utilizza i dispositivi di protezione e così anche i visitatori ai quali viene ancora richiesta la prenotazione per entrare in struttura. «Possono accedere più volte all’interno della settimana, possono restare in struttura in un’apposita area oppure uscire con il proprio caro» - spiega la direttrice.

La Fondazione Rippa Peracca Onlus di Casalborgone, non ritiene di commentare decisioni legislative Regionali o Nazionali.

Diversa invece la situazione della Rsa Fondazione Opera Pia Clara come spiega il direttore Sandra Vigliano Girando: «Personale e visitatori indossano la mascherina FFP2 mentre gli anziani a seconda della tolleranza, ma comunque usano la chirurgica.
Le visite sono consentite per un’ora al giorno e sono su prenotazione. Naturalmente il visitatore deve esser in possesso del Green Pass come prevede la normativa. Al momento non è consentita l’uscita degli ospiti dalla struttura».

Per quanto riguarda l’incremento delle rette per i posti convenzionati, don Davide Smiderle ammette di non aver ricevuto rimostranze essendo una decisione calata dall’alto.

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