il caso

Santa Croce non avrà più una casa

L'associazione che aiuta i più fragili a reintegrarsi nella società rischia di chiudere i battenti per mancanza di fondi e locali. L'appello del Presidente: «Abbiamo bisogno di aiuto, o la nostra missione sarà compromessa»

Santa Croce non avrà più una casa
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L’associazione Santa Croce Onlus tra alcuni mesi non avrà più i locali per svolgere le proprie attività dedicate al reinserimento sociale dei detenuti ed ex detenuti, e al sostegno degli indigenti.

Santa Croce non avrà più una casa

«Le Suore di Carità- spiega il Presidente Vincenzo Di Mauro- ci avevano dato dei locali per le attività ma non rinnoveranno più la convenzione in comodato d’uso che avrà scadenza a marzo del 2026 perché hanno ricevuto altre indicazioni. Abbiamo un ottimo rapporto con le religiose ed, infatti, la nostra associazione si ispira a principi cristiani e caritatevoli, e questi locali erano fondamentali per aiutare chi aveva bisogno. Abbiamo persino allestito un laboratorio di cucito per le nostre assistite. Se non riusciremo nei prossimi mesi a trovare un’altra sede, le attività potrebbero essere compromesse sino a cessare nel corso del prossimo anno. Non vogliamo esser costretti a chiudere dopo aver impiegato impegno, energie e denaro in questi progetti». Anche se le prospettive sono incerte, l’associazione non perde fiducia e continua a cercare una soluzione lanciando un appello pubblico.

L'appello

«Abbiamo bisogno- riferisce De Mauro- di ampi locali per predisporre le attività dell’associazione, anche per organizzare laboratori che sono uno dei nostri punti di forza. Ho scritto al Vescovo Monsignor Daniele Salera per incontrarlo in modo da riuscire a trovare uno spazio che il clero locale potrebbe mettere a nostra disposizione. Anche i privati potrebbero collaborare con delle cascine o abitazioni vuote che noi riusciremmo a ripristinare per un comodato d’uso gratuito». Gli enti pubblici sono già al corrente della problematica. «Abbiamo una collaborazione positiva con il Comune di Montanaro- riferisce De Mauro- Però, l’ente non possiede locali disponibili. Abbiamo appena avuto dal Comune l’affidamento in comodato d’uso gratuito di due locali adibiti a deposito presso il cortile del palazzo comunale. Questo è un grande gesto degno di tutto il nostro riconoscimento nei confronti del Comune di Montanaro che ha sempre rispettato il nostro operato».

Bilancio quasi in rosso

Ad aggravare la situazione c’è un bilancio finanziario non proprio roseo. «La situazione è quasi in rosso- spiega De Mauro- perché sono calate le donazioni rispetto prima. Proseguiamo a operare ma con risorse sempre più scarse. I nostri assistiti sopravvivono grazie a dei lavori di trasloco, trasporto, manutenzione delle aree verdi e mercatini benefici. Ringraziamo il sostegno della CRT finalizzato ad un progetto di orticoltura. Grazie poi al banco alimentare raccogliamo alimenti da due supermercati che sarebbero altrimenti cestinati. La nostra associazione ha per obiettivo aiutare chi ha bisogno, ma ora siamo noi a chiedere aiuto». I risultati, comunque, non mancano.

«La soddisfazione più grande –conclude De Mauro- è vedere delle persone che tornano dignitosamente alla vita sociale. Ci sono le storie di Salvatore e Cristian che, grazie al supporto dell’associazione, hanno trovato un lavoro. C’è Enrico che si occupa di giardinaggio e Saverio che è diventato responsabile di cantiere. La sua frase più frequente è: «Voglio annullare il mio passato».

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