i personaggi

Sante e Antonia, 60 anni di un amore inossidabile

Una storia iniziata in Puglia e proseguita in Piemonte tra momenti di gioia ma anche qualche difficoltà

Sante e Antonia, 60 anni di un amore inossidabile

La magia di una vita intera, 60 anni vissuti insieme, brilla come il più prezioso dei diamanti. È questa la straordinaria storia di Sante Larucci e Antonia Giovinazzi, che martedì 16 settembre, hanno festeggiato a Crescentino le loro Nozze di Diamante. Una celebrazione non solo di un traguardo, ma di un’unione forgiata dalla forza, dalla purezza e da un amore che ha saputo superare ogni avversità.

Sante e Antonia, 60 anni di un amore inossidabile

La loro storia è nata nel 1962, tra gli uliveti della Puglia, dove un giovane Sante si occupava della raccolta delle olive e la giovanissima Antonia le raccoglieva da terra. Fu un incontro semplice ma destinato a cambiare le loro vite per sempre, iniziato con una battuta scherzosa sui calzini bucati di Sante da parte della sorella di Antonia. Un piccolo aneddoto che diede il via a un corteggiamento fatto di un unico, dolce gesto: ogni giorno Sante portava ad Antonia un cioccolatino «Mon Chéri». Un rito che ha conquistato il cuore della ragazza. Un cuore che conobbe poco dopo anche la mamma di lei, Coletta, che rimase colpita dalla gentilezza e dall’educazione di quel giovane innamorato che si presentò alla loro porta accompagnata dalla mamma Teresa.

La proposta e le nozze

La proposta di matrimonio, nel marzo del 1963, è un ricordo ancora vivo. Sante andò a casa di Antonia e, con coraggio, chiese la mano della figlia al padre, Cosimo. Il padre, colpito da tanto rispetto, diede il suo benestare a condizione che terminato il servizio militare, la figlia fosse libera e interessata.
Il 16 settembre del 1965, il loro sogno divenne realtà in una giornata di festa, con un ricevimento al ristorante di «compare Pizzarelli» e l’orchestra «Marra» di Mottola, seguita dalla prima notte di nozze all’Hotel Plaza di Taranto e dal viaggio a Pompei.

La loro vita insieme

Un cammino che non è stato privo di difficoltà, ma che ha reso il loro legame ancora più forte. Hanno affrontato insieme l’alluvione del 1966, che spazzò via il loro raccolto, e la dolorosa lontananza quando Sante si trasferì in Germania per lavoro. Per tre anni, si sono visti solo poche volte all’anno, una distanza che lui sentiva devastante. Nel 1972 tornò in Puglia e due anni dopo, nel 1974, si trasferirono a Torino, dove Sante iniziò a lavorare in fonderia, alla Fiat.
Nonostante i 50 anni passati in Piemonte, sono rimasti profondamente legati alle loro origini e fieri di ciò che hanno costruito insieme. Hanno cresciuto i loro figli, Carmela e Pasquale, senza fargli mancare mai nulla, educandoli all’amore e al rispetto.

Oggi, con nipoti e pronipoti a festeggiarli, Sante e Antonia condividono i segreti della loro felicità: amore, rispetto, dialogo, comprensione e sincerità. Il loro consiglio alle giovani coppie è un invito a lottare per l’amore, a non arrendersi alla prima incomprensione e a non perdere i valori di una volta: «Prima di allontanarsi dalla persona amata, dovrebbero tornare indietro nel tempo e ripensare ai momenti iniziali della relazione, dove tutto è indiscutibilmente più bello».
Una lezione di vita preziosa, che testimonia la bellezza di un amore che non si è mai arreso.