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Scie chimiche, «No a studi con i soldi dei cittadini»

Il sindaco replica alla consigliera di minoranza che non era soddisfatta della risposta scritta ricevuta

Scie chimiche, «No a studi con i soldi dei cittadini»
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Non sono passate inosservate le parole della consigliera di minoranza Barbara Squillace in merito alle scie chimiche e al commento della risposta del primo cittadino Antonio Magnone. E proprio quest’ultimo vuole rispondere a Squillace «visto che alla consigliera di minoranza piace colloquiare attraverso i giornali sia prima dell’interpellanza che a seguito della risposta ricevuta».

Scie chimiche, «No a studi con i soldi dei cittadini»

«Penso che oltre a non aver letto la risposta (anzi aver interpretato solo ciò che interessa), la stessa conosce molto poco l’amministrazione di un ente. - spiega il sindaco - Visto che la sua interrogazione è “dettagliata, approfondita e scrupolosa”, allo stesso modo lo è la risposta. Se voleva avere un riscontro a suo piacimento, poteva provvedere da se! Si dimentica che nella risposta sono state citate numerose ricerche tra le quali quelle di Arpa Veneto, Arpa Liguria, Arpa Toscana e lo studio del traffico aereo del Friuli Venezia Giulia. Non solo ma riconfermo con altre parole che una qualunque spesa amministrativa – cioè soldi dei cittadini - (come da sua richiesta di effettuare accertamenti e indagini sui valori di acidità e di ph tra il 2003 e 2022, oppure misurare il livello di bario, di alluminio nelle acque piovane del territorio, oppure misurare l’inquinamento dell’aria dovuti a operazioni aerosol) deve avere un fondamento scientifico e riconosciuto. Visto che un’indagine di questo genere ha dei costi veramente elevati, visto che ciò non è stato fatto né a livello provinciale, né regionale, né tantomeno nazionale, un comune piccolo come il nostro dovrebbe impegnare notevoli risorse finanziarie su un territorio talmente piccolo che non caratterizza neanche il campione, perché? Perché lo chiede una consigliera di minoranza? Come scritto nella risposta, visto le sue affermazioni riportate nelle domanda di interrogazione, e precisamente: l’uso obbligato di OGM sui nostri territori (quindi dai nostri agricoltori), la presenza di operazioni militari che provocano le piogge sui nostri territori, l’inquinamento provocato da operazioni aerosol, il rischio ambientale per la salute della popolazione che sono soggette a scie chimiche permanenti, si deduce che lei è a conoscenza di questi fatti, si invita nuovamente la cittadina a provvedere ad effettuare opportuna denuncia agli enti preposti, in modo tale che se vi sono atti in essere da lei affermati si potrà procedere ad accertamenti e a tutte le conseguenze che la magistratura riterrà opportuno.

Inoltre la sua risposta sul giornale riporta “Nella documentazione che ho presentato sembra che sia stata rilevata nelle analisi effettuate su campioni pioggia coincidente con il rilascio di scie chimiche”. Sembra o è? Neanche la parte scrivente sa se la cosa è certa. E’ dovrebbe essere la risposta vaga, evasiva e canzonatoria. La consigliera si deve ricordare che le risposte sono sempre date in funzione delle domande, o meglio al contenuto delle domande».

Insomma, Magnone non accetta lezioni di gestione della macchina pubblica e della salute dei suoi concittadini da Squillace. Per lui e la sua Amministrazione il tema delle scie chimiche non può esser gestito a livello locale quando nemmeno il Governo fa le verifiche.

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