Scoperto un affresco nella chiesa di San Rocco
Dopo i recenti lavori di consolidamento
I recenti lavori di consolidamento della cupola della cappella di San Rocco hanno portato ad un’interessante scoperta. Rimossi i residui di varie macerie nel solaio, è venuta alla luce la traccia di un affresco, purtroppo non completo.
Scoperto un affresco nella chiesa di San Rocco
«Questo affresco- dice don Gianmario Cuffia- è importante perchè ci fa ipotizzare che la cappella sia stata costruita prima di quanto si credesse, potrebbe risalire addirittura alla seconda metà del Quattrocento. Questo si deduce dal fatto che i resti dell’affresco rivelano un’impressionante somiglianza con le pitture di Giacomino da Ivrea, pittore del Quattrocento. Giacomino d’Ivrea nacque a Bollengo agli inizi del Quindicesimo secolo e si formò come pittore nel contesto artistico eporediese. Maturò un linguaggio pittorico piuttosto ingenuo ma riuscì ugualmente ad incontrare il favore dei comittenti locali per il suo semplice modo di esprimere l’arte sacra destinata ad un pubblico di gusti semplici». La scoperta ha dunque un valore non solo artistico ma anche storico. La chiesa di San Rocco, secondo la tradizione orale, risale ai tempi in cui l’epidemia di peste flagellò l’Italia, dal 1629 al 1633. Lo dimostra pure la scritta che nel 1904 fu dipinta sulla facciata di San Rocco e indica il 1630 come data di costruzione della cappella. La stessa data è riproposta nella Storia di Foglizzo scritta da don Stanislao Malvisi nel 1922. Soltanto in anni recenti, gli studi del salesiano don Natale Maffioli, hanno incrinato queste certezze, chiarendo che già nel secolo precedente esisteva la cappella di San Rocco, menzionata in un documento del 1521 («via della Chiesa di San Rocco»). Ora, l’affresco scoperto, costituisce un ulteriore elemento che conferma l’esistenza della chiesa già ben oltre un secolo prima della famosa epidemia: la devozione a san Rocco vanta una storia lunghissima.
«Potrebbe essere- dice don Cuffia- proprio il pittore Giacomino da Ivrea ad avere affrescato la cappella di San Rocco. Se così fosse, la chiesa sarebbe stata costruita intorno al 1450. Un’ipotesi non è una certezza ma ci suggerisce comunque una probabilità. In tal caso per due motivi: il primo è dato dalla stretta somiglianza tra l’affresco ritrovato e gli altri realizzati dallo stesso pittore. Il secondo motivo sta nel fatto che Giacomino da Ivrea aveva lavorato a lungo in Valle d’Aosta (oltre che in Canavese), quindi poteva essere conosciuto dai monaci agostiniani di Verres i quali, dal 1238 fin verso il 1499, mantennero la cura della parrocchia di Foglizzo prima che passasse al clero diocesano. Non limitiamoci però a custodire i monumenti ma trasmettiamo alle generazioni future il nostro amore per San Rocco che è il modello evengelico di una fede e di una carità di cui dobbiamo essere noi gli attuali testimoni».