Scorie nucleari da stoccare in Piemonte: Comuni in rivolta contro Sogin Spa
Il parlamentare salviniano Alessandro Giglio Vigna e alcuni amministratori locali temono che il percorso sia già stato deciso. Decisivo l'incontro del 15 novembre.
Si fa spessa la vicenda delle scorie nucleari da stoccare in Piemonte: i parlamentari eletti nelle circoscrizioni del territorio ed i sindaci dei Comuni interessati sono in ballo da mesi per capire meglio le intenzioni del Governo e di Sogin Spa. Ma il timore è che la decisione sia già stata presa e che tutte le iniziative di "informazione" siano parte di un piano pre-stabilito.
Incontro il 15 novembre
Per il momento si attende con preoccupazione l'incontro del 15 novembre 2021 con i vertici della società che si occupa di rifiuti radioattivi: il confronto durerà una sola ora, dalle 11.45 alle 12.45 ed il sospetto degli amministratori locali interessati è che questa modalità sia una dovuta formalità rispetto a una scelta già avvenuta. Sarà il caso di ricordare en passant che in Piemonte sono otto le zone individuate di cui sei in provincia di Alessandria (Oviglio, Alessandria-Quargnento, Fubine, Frugarolo, Sezzadio e Novi) e due in provincia di Torino (Mazzè-Rondissone e Carmagnola). Va detto anche che sempre in Piemonte, a Saluggia in provincia di Vercelli, è già attivo un deposito di scorie nucleari che stocca circa 2.600 metri cubi di materiale radioattivo.
Si apre un caso politico?
Dalla Città Metropolitana fanno sapere che se Sogin Spa non rispettasse le indicazioni sulla trasparenza del procedimento di localizzazione si aprirebbe un caso politico, perché un’azienda di Stato non può agire fuori dagli indirizzi di Governo e Parlamento. Della questione potrebbe essere investita anche la Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Anche la Giunta e il Consiglio Regionale del Piemonte dovranno nuovamente essere chiamati ad esprimersi sul tema della trasparenza. Gli attuali amministratori istituzionali, ovvero la sindaca Chiara Appendino e il presidente Alberto Cirio, hanno dato dimostrazione di saper fare fronte compatto quando le questioni riguardano il benessere della comunità piemontese.
La Lega è in prima fila
Intanto ieri lunedì 20 settembre c'è stato l'incontro online tra i parlamentari piemontesi e gli amministratori locali della Città Metropolitana di Torino e della Provincia di Alessandria, convocato a meno di due mesi dal seminario in programma il 15 novembre. Di certo si muove la Lega: il deputato nato a Ivrea Alessandro Giglio Vigna ha sottolineato l'impegno del Parlamento in questo senso. Così il seguace di Salvini:
"Ieri ho fatto il punto della situazione con i sindaci del territorio. Che il comportamento di Sogin sia poco cristallino e vi sia poca disponibilità al dialogo, ormai è chiaro. Sottolineo però che i punti della mozione parlamentare spingono proprio sul fatto che il Piemonte venga estromesso da questa decisione in merito al sito nucleare. Ribadisco la preoccupazione dei territori per l’atteggiamento di Sogin che, in vista del seminario del 15 novembre, ha previsto tempi strettissimi per la presentazione delle osservazioni".
Questo dunque lo stato dell'arte relativamente a Sogin e alle scorie nucleari da stoccare in Piemonte: i Comuni temono che il percorso sia già bell'e prestabilito e che i momenti di confronto siano solo un... pour parler.