CRESCENTINO

«Se il cornicione cadeva su mio figlio sarebbe stata la fine»

La vittima dell’incidente dell’Epifania, ancora traumatizzata, racconta che poco prima su quel balcone c’era il bambino di soli 10 anni

«Se il cornicione cadeva su mio figlio sarebbe stata la fine»
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«Sono uscita sul balcone un momento, in un attimo mi sono ritrovata i pezzi di cornicione in testa. Sono svenuta, ho vomitato più volte». Sono queste le prime parole di Vincenza, la giovane mamma residente al terzo piano della palazzina Atc di via Chiò a Crescentino quando la contattiamo.

«Se il cornicione cadeva su mio figlio sarebbe stata la fine»

Ci risponde che sta meglio, ci ringrazia di averle chiesto prima di tutto come stava: «Solo lei e la geometra di Atc vi siete preoccupate dello mio stato di salute, nessun altro». Una mamma che ha temuto il peggio perché pochi minuti prima, su quel balcone c’era suo figlio di 10 anni che era andato a prendere una molletta che proprio lei le aveva chiesto.

«Fortunatamente si è staccato quel pezzo di cornicione quando ero io sul balcone. Meno male che ero da sola, che non avevo in braccio la mia bimba più piccola di soli cinque mesi – racconta ancora – Se avesse preso lei quel materiale sul suo corpicino, non oso immaginare le sue conseguenze.
Io sono stata soccorsa e trasportata al Pronto soccorso dove sono stata sottoposta a tutti gli esami tra cui una Tac che ha escluso danni importanti al cranio. Sono stata dimessa con una diagnosi di un trauma cranico lieve, una grave contusione e problemi alla cervicale. Mi hanno prescritto l’uso del collarino. Ora sono a casa ma non sto bene. Ma soprattutto ho paura perché temo in altri incidenti».

I disagi che vive

La preoccupazione di Vincenza è come quella di molti altri condomini di questa palazzina: «Dal 2021 vivo in questo alloggio, tra condomini andiamo molto d’accordo, è tranquillo peccato per le condizioni di questo edificio. Le cantine con quelle crepe assurde, ci hanno chiesto di sgomberarle. Lo abbiamo fatto ma nessuno ha fatto nulla. In casa mia il riscaldamento funziona meglio che in altri alloggi, certo non fa caldo ma riusciamo a vivere anche se per quel che pago al mese non è accettabile. Io, che abito qui con i miei tre figli minori, pago 300 euro al mese di cui 60 d’affitto, il resto è gas e acqua. C’è poi la questione dei balconi, siamo barricati in casa. Ci hanno chiesto di liberarli, lo abbiamo fatto, vediamo ora quanto tempo ci vorrà per sistemare la situazione. Atc deve intervenire al più presto perché ripeto: se su quel balcone ci fossero stati i miei figli le conseguenze potevano essere tragiche».

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