Sellaro: «Ferrero tranquillo, non mi candido»
Verso le elezioni amministrative
Elezioni 2024. Cosa succederà? Nell’ultima intervista, il sindaco Vittorio Ferrero ha sottolineato che «il vero dato politico che emerge da questa vicenda è uno: l’alleanza più consolidata tra Carmine Speranza e Salvatore Sellaro.
Elezioni 2024. Cosa succederà?
Due posizioni politiche che in passato si sono trovate sempre contrapposte (forse) e che ora sono saldate in uno stretto patto politico. A questo punto, alle prossime comunali io e la mia lista civica dovremo confrontarci con la lista Speranza-Sellaro. Non ho ancora compreso chi possa essere il loro candidato sindaco, anche se tutto fa supporre Sellaro, astuto promotore di questa azione politica. Sia chi sia, noi siamo pronti al confronto».
Una provocazione? Un tentativo di comprendere se ci sarà veramente un’alleanza elettorale tra il consigliere di Lamporo e quello di Crescentino?
L parola a Sellaro
A prendere la parola è proprio Sellaro: «Io non ho ancora intenzione di candidarmi né a sindaco di Crescentino e nemmeno a consigliere. Non ho certamente bisogno di ricoprire un ruolo istituzionale per portare avanti le mie battaglie, per difendere i diritti dei crescentinesi.
Come ho dimostrato negli anni, anche fuori dalle sedi istituzionali ho fatto valere le mie teorie come quando ho manifestato il mio dissenso alla Mossi&Ghisolfi, alla fine è andata proprio come avevo detto io sin dal principio. Mi sono opposto, da semplice cittadino, anche alla centrale a biomasse all’ex Ente Risi: anche in quel caso avevo detto che non era una scelta corretta, che avrebbe provocato non pochi problemi. E poi, tra le tante altre, ricordo l’ultima denuncia che ho fatto, sulla quale è stata aperta un’indagine, cioè il concorso da bibliotecario. Dubbi non solo miei ma anche degli Enti superiori che hanno scritto in comune.
Dunque Ferrero, vedi, io lavoro per la mia città senza aver un posto in Consiglio, senza pretendere uno stipendio dal Comune. Cosa quest’ultima che potresti fare anche tu».
Poi Sellaro scocca una frecciatina anche nei confronti della minoranza in Consiglio rappresentata da Fabrizio Greppi, Speranza, Alice Ulla e Letizia Ferrero: «Per annullare il concorso da bibliotecario occorrerebbe presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo regionale. Ma un’azione tale costa circa 6 mila euro, una cifra non proprio abbordabile a tutti. Sarebbe una buona idea se fosse l'opposizione a fare ricorso visto quello che sta accadendo».