il caso

«Sempre la stessa storia, l’aula è fredda»

Dopo le segnalazioni, la situazione è tornata alla normalità

«Sempre la stessa storia, l’aula è fredda»

L’autunno è tornato, portando con sé le prime, pungenti temperature che invitano a tirare fuori sciarpe e cappotti. Ma c’è un luogo dove il freddo è un ospite fisso e sgradito da troppo tempo: l’ex aula di informatica della scuola primaria di Livorno Ferraris, ora adibita a normale aula per lezioni. Una situazione che si ripete da almeno tre anni scolastici e che, nonostante le ripetute lamentele dei genitori, sembra destinata a non trovare soluzione. Gli studenti, in questo inizio di stagione, sono costretti ancora una volta a seguire le ore di lezione al freddo.

«Sempre la stessa storia, l’aula è fredda»

La protesta dei genitori è ferma, esasperata da un’inerzia che percepiscono come totale disinteresse. Sono state inviate richieste di intervento, segnalazioni formali e informali, direttamente al sindaco Franco Sandra e alla segreteria dell’Istituto Comprensivo negli anni scorsi. Ieri, martedì 28 ottobre, una nuova mail di segnalazione alla direzione didattica e al Comune. Ma, come un copione amaro che si ripete, la situazione all’interno dell’aula resta immutata.
«Nell’aula dove i nostri bambini frequentano le lezioni fa freddo. Un freddo che si taglia con il coltello, non il normale clima che ci si aspetta in un edificio scolastico in autunno» esordisce con tono risoluto una mamma che si fa portavoce di un malcontento diffuso.
«Martedì mattina la nostra rappresentante, venuta a conoscenza dell’ennesima giornata gelida, ha subito inviato una segnalazione urgente e circostanziata sia alla segreteria del nostro Istituto Comprensivo sia, per conoscenza e competenza, al Comune di Livorno Ferraris – racconta la donna. Non è corretto, né accettabile, che i bambini debbano trascorrere otto ore in queste condizioni. Stiamo parlando di salute, di concentrazione, di diritto a un ambiente di apprendimento dignitoso. Mio figlio, proprio questa mattina, mi ha chiesto di potersi portare i guanti, badate bene, non per il tragitto da casa a scuola o durante la ricreazione all’aperto, ma proprio da tenere in classe. Ha freddo alle mani. Ci sono bambini che, per resistere, sono costretti a mettere persino il pigiama sotto i normali vestiti. È una situazione veramente inaccettabile».
La madre respinge poi con fermezza le giustificazioni che sarebbero state fornite in passato per minimizzare il problema. «E non vengano a dirci che ci sono gli scatoloni sopra o di fianco al termosifone a bloccare il calore. Quella scusa è assurda.
Le insegnanti non metterebbero mai, per nessuna ragione al mondo, materiale che blocca il funzionamento dell’impianto di riscaldamento. Il problema vero è che nessuno degli Enti preposti, né l’Amministrazione, né chi di dovere, si è preso seriamente a cuore il problema e ha provveduto a risolverlo in modo definitivo e strutturale».
«Se c’è da metter mano all’impianto in maniera radicale, con lavori di manutenzione straordinaria, non lo so, non sono certo un tecnico. – Prosegue la mamma – Ma è palese che qualcosa non funzioni. L’anno scorso, dopo le nostre richieste, si era trovato un palliativo: avevano previsto che l’impianto incominciasse a scaldare con un anticipo tale da permettere all’aula di raggiungere una temperatura accettabile per l’inizio delle lezioni. Quest’anno non è così e i nostri bimbi sono tornati ad affrontare il freddo».
È una situazione incresciosa che sta sollevando già molte polemiche, proprio all’inizio della stagione fredda. L’inverno è alle porte e, se nessuno interverrà in maniera risolutiva e tempestiva, sarà non solo difficile, ma insostenibile per questi giovani studenti seguire le otto ore di lezione in quell’aula fredda, compromettendo seriamente la loro serenità e, potenzialmente, la loro salute. Il tempo delle promesse è finito, i genitori chiedono fatti.

Ripristina la situazione

Dopo la segnalazione, i genitori festeggiano perché il calore è tornata anche in quell’aula e gli studenti, così come il personale docente, finalmente trascorre le giornate al caldo. Tutto bene, quel che finisce bene.