CHIVASSO

«Sì all’argine, ma non vogliamo un muro davanti alle case»

I residenti di Pratoregio vogliono che l’opera per contenere le acque sia modificata e chiedono lumi a Doria

«Sì all’argine, ma non vogliamo un muro davanti alle case»
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L’argine di Pratoregio sta facendo perdere il sonno agli abitanti di questa frazione alle porte di Chivasso. Un’opera di cui si parla da tempo, ma che adesso sembra si stia muovendo qualcosa per la sua realizzazione.

Il nuovo argine

I residenti di Pratoregio non negano l’efficacia dell’opera, ma dissentono su alcuni aspetti fondamentali, in primis la distanza ridotta dalle abitazioni.
E per questo motivo che i residenti di questa frazione si sono riuniti chiedendo al consigliere comunale di minoranza Matteo Doria di portare chiarezza sull’opera in questione e di essere informati sullo stato del progetto.

«Stando a ciò che mi viene detto dagli abitanti che conoscono il territorio molto bene - esordisce Doria - l’acqua arrivando da nord, con la realizzazione di questo argine, creerebbe un effetto bacinella invece di un bacino di laminazione. L’opera è stata progettata in seguito ad uno studio e ha come scopo la messa in sicurezza di Pratoregio.
Ad oggi l’area è esondabile e questo comporta dei vincoli per le costruzioni sia a Pratoregio che a Chivasso. Non è affatto negativa l’opera in sé e il fatto che venga tolto il vincolo, ma è come e dove viene pensata oggi l’opera che preoccupa.
A giugno 2023 è stata presentata la richiesta di spostare, rispetto al progetto iniziale, l’argine dalle abitazione. Era stata richiesta una maggiore distanza dalle abitazioni. Una richiesta fatta dai cittadini. Tale richiesta è stata presentata in Regione con le relative proposte.
Il 26 luglio, pare che, (e sottolinea più volte che non si tratta di una decisione ufficiale) per poter procedere con la valutazione di queste modifiche i tempi si allungherebbero e così si arriverebbe a perdere il finanziamento.
Si è atteso 30 anni per quest’opera e il Comune l’avrebbe realizzata anche senza il finanziamento e quindi questo non mi sta bene.
Ribadisco l’utilità dell’opera, ma non prendiamoci in giro dicendo che è troppo tardi per apportare queste modifiche. L’argine va spostato, ma va realizzato questo è certo».

"Sì, ma non un muro davanti alla case"

I residenti, una trentina circa, sono molto preoccupati di vedere «questo muro» a pochi metri dalle loro abitazioni e non voglio fermarsi davanti a questa situazione, ma alla luce di ciò che hanno appreso spiegano: «Sappiamo che questa è una zona esondabile e non si discute sull’opera, ma così è troppo vicino alle nostre abitazioni. In certi casi poi divide addirittura le proprietà. Non è ammissibile avere un muro così vicino alle case. Come fanno a non voler prendere in considerazione il fatto di allontanare questo muro di 300/500 metri dalle abitazioni?
Sono 30 anni che si parla dell’opera e adesso dicono che non è possibile spostare l’argine. Possibile che nessun professionista ci abbia pensato?
Non crediamo di avere delle pretese vogliamo salvaguardare le nostre case.
E’ evidente che la realizzazione dell’argine comporti una serie di interessi per poter costruire a Chivasso, ma almeno si usi un criterio.
Chivasso acquisirà più valore, ma su Pratoregio avrà un effetto negativo e le abitazioni varranno ancora meno di oggi. Non possiamo permettere che ciò avvenga dobbiamo fare qualcosa al fine di far cambiare parere ai tecnici e quindi agli amministratori. Volevamo conoscere a che punto fosse il progetto e questa sera abbiamo appreso che si tratta di un progetto definitivo e a questo punto si deve andare avanti uniti e determinati a far si che l’argine venga spostato in modo tale che possa portare benefici alla frazione, ma non danneggi le proprietà dei privati».

Non si conoscono le eventuali azioni future dei residenti di Pratoregio, ma una cosa è certa: non resteranno a guardare come se nulla fosse e «venderanno cara la pelle» per contrastare il progetto attuale che da anni spaventa, ma che adesso sembra proprio possa vedere a breve la sua realizzazione.

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