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Sotto l’albero di Natale il Covid

Dall’ultimo monitoraggio casi in crescita, ma la Regione ha già adottato misure per fronteggiare la situazione

Sotto l’albero di Natale il Covid
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Sotto l’albero di Natale, come «regalo», il Covid? Il timore di ricevere per il 25 dicembre lo sgradito «cadeau» c’è: i dati indicano in costante (ma controllata) crescita dei casi di infezione. Nulla a che vedere con quanto abbiamo dovuto patire due anni fa, ma che il coronavirus sia ancora presente è un dato di fatto.
In Piemonte a causa del Sars-CoV-2 l'occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 9.1%, quella dei posti letto in terapia intensiva è al 2.9%, mentre la positività dei tamponi è al 20.1%

I dati dell’Asl To4

Negli Ospedali dell’ASL TO4 complessivamente, in quest’ultima settimana si è registrato un numero giornaliero, in media, di ricoverati positivi al test per il SARS-CoV-2 pari a circa 53, un dato sostanzialmente in linea con quello delle settimane precedenti (nella settimana dal 4 all’11 dicembre si era registrato un numero giornaliero, in media, di ricoverati positivi al test pari a circa 41; nella settimana dal 20 al 27 novembre si era registrato un numero giornaliero, in media, di ricoverati positivi al test pari a circa 50).
L’incidenza dell’infezione da SARS-CoV-2 ha, quindi, un impatto sui Presidi Ospedalieri dell’ASL TO4 sicuramente impegnativo, ma gestibile nell’ambito della normale organizzazione; la situazione rimane stabile e sotto controllo.
A oggi la campagna antinfluenzale e anticovid iniziata lo scorso 16 ottobre registra i seguenti dati sul territorio: circa 79.200 dosi di vaccino antinfluenzale somministrate; circa 11.100 dosi di vaccino anticovid somministrate.

L’assessore regionale Icardi

Sul fronte influenza-Covid interviene l’assessore Icardi.
«La stagione invernale 2023 – 2024 si presenta con l’incognita degli effetti numerici ed assistenziali potenzialmente attribuibili al sommarsi della diffusione del virus SARS-CoV-2 e dei virus influenzali. Sulla base dei dati relativi all’influenza e riferibili allo scorso inverno è verosimile che l’andamento influenzale prossimo non sarà molto dissimile dal precedente. Si ritiene che il gran numero di infezioni dello scorso inverno possa relativamente mitigare i fenomeni in arrivo nell’inverno che sta per iniziare».

Spiega anche: «Per correre ai ripari la Regione ha già potenziato il numero 116117. Da lunedì sono stati attivati gli audit con tutti i Pronto Soccorso della Regione Piemonte per monitorare l’afflusso dei pazienti e proporre azioni migliorative per consentire una migliore accettazione dei pazienti più gravi.

Per quanto riguarda le degenze Ospedaliere prosegue il monitoraggio nei reparti. Ogni paziente ricoverato in Terapia Intensiva, la cui sintomatologia sia riferibile a un quadro di SARI o ARDS, è sottoposto ad indagine diagnostica per la ricerca di virus respiratori tramite l’effettuazione di un tampone faringeo e la raccolta di campioni di lavaggio bronco-alveolare (BAL) per la ricerca di virus respiratori».

Inoltre la Regione ha dato il via alla ricerca per il reperimento di strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie dedicate all’inserimento di pazienti non autosufficienti asintomatici o paucisintomatici Covid. Prosegue poi il tavolo di coordinamento presso il Dirmei per facilitare le dimissioni verso le strutture protette (RSA, CAVS) dei pazienti fragili in dimissione dagli ospedali.

Sul fronte della campagna Vaccinale per facilitare l’accesso dei cittadini dalle Asl degli “Open Day” già nel periodo pre-natalizio.

Il presidente nazionale del sindacato dei medici di base

Abbiamo chiesto al dottor Angelo Testa, presidente nazionale del sindacato autonomo dei medici di base Snami se il nuovo aumento di casi di Covid-19 può mettere ancora una volta a repentaglio il Natale.

«Il virus ormai fa parte della nostra quotidianità. Non è più pericoloso come quello iniziale innanzitutto perché sicuramente si è indebolito e poi perché le campagne vaccinali e le iniezioni ripetute hanno creato degli anticorpi che ci aiutano a combatterlo.
Ovviamente questo discorso è valido se si parla della totalità della popolazione, se invece ci riferiamo alla popolazione fragile (anziani, malati), si tratta di un virus che può essere ancora anche letale. Quindi è importante, soprattutto nel periodo invernale (non tanto perché fa freddo quanto perché si sta più al chiuso), continuare a prendere precauzioni come utilizzare la mascherina quando ci si trova in luoghi affollati o quando si hanno sintomi influenzali, e vaccinare gli ultrasessantenni e i malati. Questo è quanto. Dopodiché bisogna convivere con questo virus, come ci abbiamo convissuto gli anni passati. Non c’è una recrudescenza particolare: c’è, un aumento dei casi, ma fondamentalmente il trend è quello che ci si aspetta per un periodo del genere. Bisogna anche considerare che il problema Covid va a “mischiarsi” con l’influenza e altre virosi». A proposito delle feste natalizie ci dice: «Come detto per fortuna non siamo più di fronte al Covid di tre anni fa, che riempiva gli ospedali di persone sane. Sono i soggetti che già hanno dei problemi che, quando contraggono il coronavirus o altre malattie infettive, possono rischiare gravi complicazioni. Facendo tutti un po’ di attenzione (le persone fragili in primis, autotutelandosi, e in secondo luogo tutti gli altri), supereremo questo inverno con relativa tranquillità».

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