CHIVASSO

Stazione degradata e passerella fantasma: la politica si accende e scatena la polemica

Nel mirino di Matteo Doria e Bruno Prestia le dichiarazioni (anche sui social) del sindaco Claudio Castello

Stazione degradata e passerella fantasma: la politica si accende e scatena la polemica
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Se da una parte il sindaco Claudio Castello dichiara che «Le mie perplessità sull'ultima convenzione con RFI si stanno rivelando fondate. Ancora attendiamo che vengano rispettati i tempi previsti per la passerella di via Mazzé», dall’altra le Ferrovie rispondono con un laconico «Al momento si sta lavorando per affidare i lavori all’impresa». Nulla di più.

Stazione degradata e passerella fantasma

A peggiorare le cose un post pubblicato su Facebook dallo stesso primo cittadino, a corredo di fotografie che dimostrano il degrado della Stazione Ferroviaria: «Queste immagini purtroppo continuano a mortificare non solo un'infrastruttura importante di Chivasso, ma l'intera città. E come se ciò non bastasse, con altrettanta amarezza, constato che le mie perplessità sull'ultima convenzione con RFI si stanno rivelando fondate. Ancora attendiamo che vengano rispettati i tempi previsti per la passerella di via Mazzé, così come rimane inevasa gran parte delle rimostranze che ho denunciato persino al Ministro delle Infrastrutture.
Ho consegnato lo stesso dossier per il potenziamento e la valorizzazione della nostra stazione ferroviaria personalmente all'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana. Ieri, tramite l'assessore Gabusi della Regione Piemonte, ho incontrato il presidente Gianpiero Strisciuglio a Châtillon nel corso della sottoscrizione di un Protocollo di intesa per definire gli ulteriori sviluppi di medio termine della linea Aosta-Chivasso.
Ripromettendoci un confronto più approfondito nei prossimi giorni a Roma, l'auspicio è che finalmente quella di Chivasso venga trattata come stazione Gold quale è classificata. Siamo stanchi di avere interventi tampone e non definitivi in barba ad una movimentazione consistente di passeggeri al centro di traiettorie strategiche.

Nel mezzo quell’impegno di far partire i lavori entro novanta giorni diventato carta straccia sulla pelle dei tanti cittadini che ancora hanno fiducia nelle istituzioni e che pensano che un impegno debba essere rispettato.

La politica si accende e scatena la polemica

Bruno Prestia, della lista civica Per Chivasso, non usa mezze parole: «Con amarezza leggiamo le parole del sindaco e mi chiedo, sogno o son desto?
Da diverso tempo lamentiamo una mancanza di attenzione per la stazione e area limitrofa, abbiamo parlato in diverse occasioni anche della scarsa manutenzione della struttura (problema di allagamenti, ascensori non funzionanti, illuminazione, colonne erose), plesso che comunque è nel Comune di Chivasso, città amministrata dal sindaco e dalla sua compagine.
Ora, la paura che i tempi previsti dalla convenzione circa i lavori della passerella di via Mazzè non vengano rispettati. Ma dico, è uno scherzo? Ma come, dopo averci presi in giro quasi due anni con l'apertura del famoso cavalcaferrovia (tra un mese, tra due, primavera estate e così via…), ora ha il timore che non venga rispettata la consegna? Strano. Scusate, ma la convenzione chi l'ha firmata. La risposta penso la conoscano tutti quanti…
E sulla manutenzione della stazione, non era forse il capogruppo del PD, suo partito, a dire che sarebbe bastata una mano di colore? E non era forse l'assessore ai Lavori Pubblici (Sinistra Ecologista) a dire che Chivasso viene descritta dall'opposizione, in particolare dal sottoscritto, come fosse Caracas?!
Ci auguriamo che la cosa non venga presa alla leggera, ma che ci sia il massimo impegno sia nel fare rispettare i tempi previsti per la consegna dei lavori, sia per far sì che la stazione possa avere dignità, ma soprattutto sicurezza».

Per Matteo Doria, di Amo Chivasso e le sue Frazioni, «C’è da rimanere di stucco nel leggere le parole di Castello, il principale se non unico responsabile della modifica alla convenzione con RFI. Fu proprio lui nel 2017, come assessore ai lavori pubblici, a rinunciare al sottopasso di via Roma ed abbandonare l’idea di quello di via Mazzè. E non dica, come ha fatto, che non sapeva ancora del nuovo ospedale, dato che in quegli anni i lavori erano già partiti.E’ sempre Castello, poi, che ha tenuto chiuso il cavalcaferrovia di corso Galileo Ferraris una volta resosi conto del disastro che avrebbe creato la chiusura del passaggio a livello di via Mazzè, con tutto il traffico deviato lungo via Regis. Queste affermazioni sono lesive della dignità dei cittadini, questo continuare a nascondere la polvere sotto i tappeti non dovrebbe avere altra conseguenza che le sue dimissioni. Stendiamo un velo pietoso sul suo post sul degrado della Stazione Ferroviaria: è al governo dal 2011 ad oggi, non ha fatto nulla e ora si lamenta dei risultati della sua inerzia.
Lo ripeto, se non è in grado di fare il sindaco, si dimetta, si goda la pensione e smetta di prendere in giro i chivassesi».

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