FOGLIZZO

Stefania e Paolo regalano una famiglia a 10 bambini soli

La famiglia Ravazzi racconta la splendida scelta di prendere in affidamento dei piccoli

Stefania e Paolo regalano una famiglia a 10 bambini soli
Pubblicato:

«Non siamo super eroi ma soltanto dei genitori che prendono in affido dei bambini per “regalare” loro il dono di una vita normale, quella che prima non avevano mai fatto. Andare a scuola, fare la merenda e lavare i denti, ascoltare una fiaba prima di andare a dormire, sono semplici ma fondamentali abitudini di una normale quotidianità che scoprono assieme a noi giorno dopo giorno» sono queste le parole di Stefania Rossato e Paolo Ravazzi, fisioterapisti di Foglizzo, che raccontano la loro straordinaria esperienza di famiglia affidataria.

Stefania e Paolo regalano una famiglia a 10 bambini soli

«L’affido - racconta Stefania - consiste nell’accogliere per un certo periodo dei bambini provenienti da situazioni disagiate, in genere incurie, violenze e maltrattamenti, italiani ma pure stranieri. I bambini affidati vengono tolti alla loro famiglia dal giudice tutelare mediante una sospensione temporanea genitoriale (in rari casi consensuale), su segnalazione dei servizi sociali, poi, non appena risolto il disagio familiare, ritornano alla loro famiglia d’origine. L’affidamento è temporaneo, l’adozione invece è definitiva, qui sta la differenza». Ma, quando e perchè avete iniziato a prendere in affido dei bambini?

«Ci siamo avvicinati all’affido nel 2009 - risponde Stefania - Abbiamo fatto conoscenza dei gruppi A.M.A (auto mutuo aiuto) e della comunità Papa Giovanni XXIII incuriositi dal fatto che mia sorella Alessia e suo marito Fabio erano entusiasti di avere preso in affidamento dei minori. Ci ha spinto il desiderio di dare una famiglia a chi non ce l’ha, piuttosto che finisca in una comunità. Senza però la presunzione di sostituirci alla famiglia naturale: il nostro compito è quello di affiancarla in tale percorso. «Tenere caldo il cuore di quel bambino in attesa che possa ritornare nella sua famiglia» diceva don Oreste Benzi».

Ma, quanti sono i bambini presi in affido in tutti questi anni? «Sono dieci - spiega Stefania - Il primo è stato un adolescente, dopo un disabile affetto da tetraplegia. Ci siamo poi orientati verso i più piccoli. Abbiamo preso anche un neonato da un parto in anonimato all’ospedale di Chivasso. Ce l’hanno affidato per una decina di giorni fino a quando una famiglia l’ha adottato. Variano pure i tempi di affido in base alla risoluzione del disagio, da qualche giorno ad alcuni anni, il più lungo che abbiamo avuto è stato di quattro anni e mezzo. Abbiamo poi tenuto una bambina che veniva picchiata, era piena di lividi e bruciature di mozziconi di sigaretta, naturalmente non è potuta più tornare nella sua famiglia ed è stata adottata. Abbiamo adesso in affidamento due bambini, uno diurno o notturno, l’altro residenziale. Ci siamo affezionati a tutti, senza distinzione».

Ed i figli naturali? «Ne abbiamo cinque- conclude Stefania- dal più piccolo di 13 anni al più grande di 24, contenti di tale esperienza. Non è una famiglia perfetta la nostra ma serena». Sono questi dei bambini che, con la tristezza negli occhi, grazie all’amore di Stefania e Paolo e il calore di una casa riconquistano infine un sorriso.

Seguici sui nostri canali