IL CASO

Strisce blu in viale Vittorio Veneto, «Ci guadagna solo GestoPark»

Claudia Buo interviene a gamba tesa sui nuovi parcheggi a pagamento

Strisce blu in viale Vittorio Veneto, «Ci guadagna solo GestoPark»
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I nuovi parcheggi a pagamento in viale Vittorio Veneto continuano a far discutere dentro e fuori palazzo Santa Chiara. Da una parte la polemica «politica», dall’altra la rabbia dei commercianti ormai certi che gli 82 stalli diventeranno i parcheggi privati (a solo 150 euro l’anno) dei residenti. Con buona pace della «turnazione» messa sul tavolo dal sindaco Claudio Castello convinto che oggi, a parcheggiare nei viali, siano i pendolari diretti in Stazione...

Strisce blu in viale Vittorio Veneto

Secondo Claudia Buo, di LiberaMente Democratici, «L’Amministrazione comunale ha deciso di estendere le strisce blu e aumentare le tariffe dei parcheggi sostenendo, nella delibera, che questa scelta avrebbe favorito il commercio locale. Un’affermazione che contraddice ogni logica e che è stata smentita pubblicamente dai commercianti stessi, che hanno espresso tutta la loro contrarietà proprio dalle pagine di questo giornale. Nessuna associazione, nessun rappresentante di categoria ha mai chiesto più parcheggi a pagamento. Di fronte a questa evidente smentita, il sindaco non ha fatto marcia indietro: ha solo cambiato bugia. Ora sostiene che sarebbero i residenti a non veder l'ora di pagare il parcheggiare sotto casa. Una versione altrettanto falsa, utile solo a coprire l’obiettivo reale: fare cassa. Questo modo di gestire la cosa pubblica dimostra anche quanto poco rispetto ci sia per chi ogni giorno investe nel nostro territorio, aprendo un negozio o mandando avanti un’attività. o anche solo scegliendo Chivasso come casa.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Il centro cittadino e le frazioni sono in affanno, il commercio di vicinato stenta a sopravvivere, ed accedere ai servizi in città diventa complicato e costoso. Le nuove tariffe colpiscono tutti, sia chi lavora o fa impresa, sia i cittadini che devono muoversi in città per motivi personali, familiari o lavorativi. Un’amministrazione che tassa chi parcheggia, senza dare nulla in cambio, non sta pensando al bene comune, ma soltanto a fare cassa.
Sicuramente chi ci guadagnerà ancora una volta, dopo i 50 mila euro “regalati” un anno fa dall’Amministrazione, sarà il gestore del servizio parcheggi, che grazie a questa manovra vedrà aumentare i propri introiti senza alcun obbligo. Nulla infatti è stato chiesto in cambio per la città: nessun servizio, nessuna innovazione, nessun miglioramento delle condizioni per l’utenza. Il Comune non ha nemmeno preteso un aggiornamento del contratto, come invece sarebbe previsto. Ma se per far quadrare i conti bisogna aumentare le tariffe a chi lavora, a chi accompagna i figli a scuola o fa una visita medica, allora è il segno che questa amministrazione ha perso il contatto con la realtà.
Per questi motivi abbiamo presentato una mozione che chiede trasparenza, il rispetto delle regole contrattuali e una verifica reale degli introiti. Ma soprattutto crediamo che sia arrivato il momento di ripensare tutto il sistema dei parcheggi a pagamento. Non è più sostenibile. Chivasso ha bisogno di politiche che rilancino davvero il centro e le frazioni, che diano respiro al commercio, che aiutino i cittadini a vivere meglio la città. Oggi, invece, la politica sembra solo un peso da portare, una macchina complicata che risponde a logiche di conservazione del potere, fatta di equilibri da rispettare e di favori da restituire. Serve una svolta.  E serve adesso».