CRESCENTINO

«Sulle vere residenze “false” sono stato io a rivolgermi alla Procura»

Il primo cittadino Ferrero risponde a tono alle accuse sollevate dal capogruppo di minoranza Sellaro

«Sulle vere residenze “false” sono stato io a rivolgermi alla Procura»
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Le accuse rivolte al sindaco sulla questione residenze rilasciate a Crescentino da parte del capogruppo d’opposizione Salvatore Sellaro sono state oggetto di molto chiacchiericcio in città.
E di fronte a quelle parole, anche forti, il primo cittadino Vittorio Ferrero ha scelto di non tacere.

Caso residenze, la parola a Ferrero

Questa volta, anche per illustrare la situazione che si sta vivendo a Palazzo Municipale, ha deciso di rispondere a Sellaro.
«Quando ho letto l’articolo con le dichiarazioni di Sellaro ho provato profonda amarezza. - esordisce Ferrero che poi prosegue - Vedermi rappresentato così, in modo provocatorio e carico di pregiudizio, come se le azioni da me compiute fossero da considerarsi, a priori, contrarie alla legge, urta.
Con queste dichiarazioni Sellaro ha, in questa occasione più che in altre, svelato il suo vero volto, e le modalità con le quali intende svolgere il suo ruolo di consigliere di minoranza; non ha alcun interesse nell’impegnarsi per lo sviluppo della propria città, ma ha solo lo scopo di insinuare il dubbio nei cittadini che gli attuali amministratori stiano compiendo atti illeciti».

«Sulle vere residenze “false” sono stato io a rivolgermi alla Procura»

«Tale atteggiamento, oltre ad essere offensivo, non rende certamente onore al ruolo di consigliere comunale e, a dirla tutta, non penso nemmeno che i mille crescentinesi che hanno votato la lista civica di Monchietto concordino su questa modalità di opposizione. - prosegue il primo cittadino - Se poi tutto questo viene fatto per guadagnarsi un titolo di giornale, c’è davvero di cui sentirsi amareggiati.
Ricordo al consigliere Sellaro che sulla vicenda delle residenze, quelle sì davvero “false” e strumentali, sono stato io nell’aprile 2020 a rivolgermi alla Polizia di Stato e alla Procura della Repubblica. Quando ho notato cose che non mi sembravano regolari, non ho esitato nemmeno un minuto e ho fatto il mio dovere. Se non mi crede, chieda a Ernesto Monchietto che quei fatti li ha vissuti insieme con me.
Per quasi quattro anni, dal 14 ottobre 2020 al 15 giugno scorso, il sottoscritto ha svolto la funzione di Ufficiale di Stato civile e d’anagrafe, come peraltro sancisce la legge, ma senza assegnare deleghe al personale dipendente, perché questo non c’era più.
L’ho fatto per non far cessare il quotidiano compito che il Comune ha in merito alla gestione dello stato civile e dell’anagrafe dei propri cittadini.
Non è stato semplice governare una situazione in cui d’improvviso l’intero servizio demografico del comune s’interrompeva. Sfido chiunque a provare durante la pandemia, il periodo di sicuro più difficile della nostra storia recente, a dover affrontare anche una vicenda giudiziaria pesante come quella che ha vissuto il Comune di Crescentino dall’ottobre 2020.
È facile oggi, occupare pagine di giornale insinuando che io abbia compiuto atti illeciti, per solo sprezzo della legge peraltro, posto che non si comprendono quali e quanti vantaggi avrei potuto trarne. Ma tant’è.
Il gruppo di minoranza è solo unicamente interessato non a rappresentare una visione politica differente, ma a descriverci come dei pericolosi soggetti.
Non discuto sulle prerogative di indirizzo e controllo che la legge affida al Consigliere comunale, anzi le condivido in pieno, ma dissento totalmente sulle modalità con cui il Consigliere Sellaro ha avviato questa sua esperienza, ovvero agitando spettri e fantasmi. Come gli ho risposto in Consiglio comunale in merito ad un’altra vicenda, sono e siamo sereni, abbiamo sempre agito nell’interesse superiore della comunità e rispettando sempre la legge».

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