«Tari, adesso parlo io»
Il sindaco Claudio Castello replica a quelle che lui definisce fake news che sono circolate in questi giorni

«Il dibattito che si sta alimentando sulla Tari al Comune di Chivasso merita delle precisazioni in modo che non passi l’assunto in base al quale “ripetere una bugia cento, mille, un milione di volte diventerà una verità”».
«Tari, adesso parlo io»
Il sindaco Claudio Castello affronta di petto il tema che dallo scorso Consiglio comunale scuote l’opinione pubblica. «Puntare l’indice contro l’amministrazione comunale – ha continuato il primo cittadino - o è strumentale o è frutto di ignoranza. Perché di fronte ai costi aumentati nella raccolta dei rifiuti solidi urbani e nelle frazioni differenziate, secondo le prescrizioni dell'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, il Comune non può usare altre risorse per la Tari rispetto alla stessa tassa. Non è di sua competenza nemmeno il Piano Economico Finanziario che riporta i maggiori oneri in esso inseriti dal Consorzio di Area Vasta CB 16 che ne ha esclusiva competenza. Chi poi agita lo spettro di un rigido regolamento per contrastare l’evasione non solo disconosce le realtà degli altri Comuni, ma non tiene conto di un principio fondamentale del diritto tributario come quello di legalità. In questo contesto, è utile ribadire che agevolazioni sono previste per le utenze domestiche delle famiglie più fragili. Anche le sigle che in queste ore stanno assumendo ingiustificabili atteggiamenti scomposti non possono non concordare sulle azioni di equità sociale intraprese dal Comune di Chivasso».
I commercianti
Per quanto riguarda i commercianti e tutte le utenze non domestiche fa presente che vige il divieto di sgravi economico-sociali in quanto si andrebbe a violare il principio degli aiuti di Stato. «Sono invece già previste - spiega - le riduzioni tecniche correlate all’autonomo riciclo dei rifiuti. Prendiamo le distanze e diffidiamo coloro i quali usano un approccio scorretto sulla questione tale da indurre in confusione, o peggio ancora, da istigare all’elusione o all’evasione dei tributi».
Smentisce la fake news
In sostanza per il sindaco si tratta di vere e proprie smentisce la fake news quelle fatte circolare sulla Tari. Continua: «Il Comune ha l’obbligo di determinare le tariffe della TARI per coprire integralmente i costi del servizio inseriti nel Piano Economico Finanziario. Il PEF è predisposto e validato dal Consorzio di Area Vasta CB16 ed è approvato da ARERA, sulla base di rigide regole da quest’ultima stabilite, al pari degli altri servizi di competenza dell’autorità (acqua, luce e gas)». Smonta anche l’assunto dell’uso di parte dell’avanzo libero per coprire alcuni costi del servizio rifiuti. «Così come i costi infatti, anche le entrate che possono essere portate in detrazione sono stabilite da ARERA. Il Comune di Chivasso ha già portato in detrazione dai costi del PEF tutte le entrate autorizzate, pari a circa 909 mila euro nel 2024 (entrate 2022) e a 472 mila circa nel 2025 (entrate 2023). Questa riduzione ha contribuito all’aumento dei costi da coprire con la TARI». L’amministrazione comunale poi contesta l’ipotesi secondo cui il Comune avrebbe ripartito il costo del servizio fra utenze domestiche e non domestiche in modo errato: «Fintantoché non vengono attivati sistemi di misurazione puntuale dei rifiuti prodotti dalle diverse utenze (il cui costo deve comunque rientrare nel PEF), la ripartizione dei costi fra le due macrocategorie è effettuata secondo criteri presuntivi (così come presuntivo è il calcolo del quantitativo di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche utilizzato per determinare le tariffe che, comunque, non costituisce unico costo). Dal 2026 ARERA stabilirà nuovi criteri».
Sulla querelle con i commercianti, chiarisce che il Comune, esercitando una facoltà prevista dalla legge, così come già fatto da molti altri enti per tutti i tributi locali, cerca di ridurre in prospettiva il costo delle morosità, che grava su tutti i contribuenti: «Se diminuisce la morosità, diminuiscono i costi del servizio e, quindi, le tariffe della TARI. Il Comune vuole sensibilizzare tutte le attività a regolarizzare eventuali debiti definitivi (avvisi di accertamento notificati e non impugnati), anche tramite l’adesione a piani di rateizzazione. In tal modo, verrebbe sospesa anche l’attività di riscossione coattiva (fermi auto, pignoramenti, ipoteche, ecc.). Comunque, per valutare i dubbi più pertinenti concernenti le tariffe della tassa, l’Ufficio Tributi del Comune di Chivasso è a disposizione dei contribuenti, previo appuntamento. Per chiarimenti concernenti la determinazione della base imponibile, i versamenti e la presentazione delle denunce originarie, di variazione o di cessazione occorre invece rivolgersi allo sportello del Consorzio di Area Vasta CB16».